I Carabinieri della Compagnia di Trani hanno arrestato in esecuzione ad
un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Trani, su
richiesta della locale Procura della Repubblica, P.V., 20enne, M.F., 31enne
e D.P. L., 27enne, tutti di Bari, ritenuti responsabili di aver commesso 8
delitti, tra furti e rapine, in danno di esercizi commerciali nei Comuni di
Molfetta, Ruvo di Puglia, Trani e Barletta.
Solitamente prediligevano supermercati ma almeno due furti sono stati
perpetrati in danno di una celebre catena di negozi per l’igiene personale e
della casa.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Trani, è iniziata nel gennaio 2019,
allorquando i Carabinieri della Stazione di Trani intervenivano in un
supermercato di Via Falcone ove, poco prima, i tre avevano rubato derrate
alimentari per 100,00 euro ma, vistisi scoperti dal proprietario, al fine di
assicurarsi la fuga, lo avevano minacciato di morte, aggredendolo e
provocandogli lesioni guaribili in 5 giorni.
I militari hanno quindi effettuato uno scrupoloso sopralluogo riuscendo ad
ottenere valide testimonianze da chi aveva assistito ai momenti concitati
della colluttazione.
Dichiarazioni poi risultate fondamentali per l’orientamento delle indagini
che sono state alimentate dall’acquisizione di immagini di impianti di
videosorveglianza pubblici e privati che hanno consentito di individuare
anche l’autovettura con cui i malviventi si erano dati alla fuga.
Tutto ciò è stato poi approfondito attraverso un meticoloso lavoro di
ricerca, presso altri Reparti dell’Arma, di denunce per furti e rapine
operate in danno di esercizi commerciali con lo stesso “modus operandi”.
Grazie a queste attività investigative i militari della Stazione di Trani
sono riusciti ad acquisire importanti elementi probatori che hanno
attribuito agli indagati le loro responsabilità su altri 7 furti commessi da
luglio 2018 a tutto il 2019, riuscendo ad asportare merce per un
corrispettivo in denaro di circa 2.000 euro.
Gli arrestati, tutti con numerosi precedenti penali per reati
prevalentemente contro il patrimonio, sono stati sottoposti agli arresti
domiciliari presso le proprie abitazioni, a disposizione della competente
A.G..
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