BARI – Vito Abbondanza possedeva solo il cognome. Di lui non si sapeva l’età, il passato, le sue difficoltà. Spesso oggetto di scherno dai residenti, Vito viveva “alla giornata” come ogni clochard del posto. Proprio svariati filmati, circolati poi sul web, hanno reso Vito un fenomeno mediatico niente male, per chi vive a Bari. Spesso, o sempre, ubriaco veniva deriso dai passanti per il suo essere sporco e delirante, ossessivamente legato al suo vino rosso di bassa qualità, unica sua ricchezza.
Ma Vito riceveva anche aiuti da parte di una fetta della società, la quale non poteva rimanere indifferente di fronte alle sue precarie condizioni di vita. Si racconta che, dopo la perdita dei genitori, Vito Abbondanza abbia accusato i primi disturbi psichici che lo hanno reso quel che poi è diventato. Da lì in poi, la sua vita è diventata un costante vagabondaggio offuscato dall’alcool.
Ma gli aiuti non sono bastati. Per l’ennesima volta, il senzatetto è stato soccorso dall’equipaggio della postazione 118 ex CTO due giorni fa, alle 8.45 circa. Al Policlinico gli sono stati riscontri un trauma cranico, ematoma e ferita lacero-contusa sulla tempia sinistra. Vito in quel momento era, ovviamente, ubriaco.
Spesso gli aiuti non bastano, se è chi li riceve a non volerli. Vito era per molti un problema, scarto della società, uno degli ultimi. Ma non era l’unico. Nella città di Bari, ci sono “eserciti” di Vito Abbondanza, che hanno bisogno di aiuto, non di essere oggetto di scherno. Con passati oscuri, spesso da rinnegare, questi “ultimi” sopravvivono a stento, quando il resto del mondo rimane fermo a guardare, o a ridere.