Un 25enne tranese con precedenti di polizia, sorvegliato speciale della P.S. con obbligo di soggiorno in Trani, è stato arrestato dalla polizia di Barletta in quanto responsabile, nel dicembre 2013, del reato di rapina aggravata in danno della UniCredit banca filiale di Barletta.
Verso di lui è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Trani, per i reati di rapina aggravata e violazione delle prescrizioni della sorveglianza speciale.
Il provvedimento restrittivo è scaturito al termine dell’attività investigativa, difatti immediatamente dopo la rapina, personale di P.G. del Commissariato di P.S. di Barletta acquisiva i filmati del sistema di videosorveglianza, installato presso la banca, da cui si scorgeva il volto del rapinatore, alcuni istanti prima della rapina, mentre calzava una calza da donna sul viso.
I filmati acquisiti consentivano, pertanto, l’identificazione dell’uomo che, dopo le formalità’ di rito, veniva associato presso la casa circondariale di Trani.
A Canosa di Puglia, nel corso di una operazione di polizia giudiziaria, gli agenti hanno proceduto all’arresto in fragranza di reato di un 24enne canosino con precedenti di polizia, responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Gli agenti predisponevano un servizio di appostamento presso un locale disabitato, ma assicurato da una porta in metallo con serratura.
Poi gli stessi agenti si portavano presso l’abitazione dell’arrestato dove effettuavano una perquisizione domiciliare, durante la quale rinvenivano una chiave, sul cui possesso l’uomo non sapeva dare spiegazioni.
Al termine della perquisizione, gli agenti insieme all’uomo si portavano sul luogo ove vi era il citato locale e, utilizzando la chiave in possesso dell’uomo, aprivano la porta d’accesso.
Una volta all’interno, trovavano circa un kg di marijuana, 5 gr. di cocaina, 21 gr.di hashish, 164 euro, l’occorrente per il confezionamento della sostanza stupefacente, in parte appoggiato su un tavolino posto all’ingresso del locale ed in parte in un anfratto ricavato nel tufo.
Dalla disposizione del materiale e dallo stato dei luoghi, si deduceva che il locale era utilizzato per il confezionamento della sostanza stupefacente.
Alla luce di quanto rinvenuto, il malfattore veniva dichiarato in stato di arresto.
Questura di Bari