Questa mattina il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso è stato a Lampedusa. “L’Europa sta con la gente di Lampedusa. – ha dichiarato il Presidente – Il problema di uno dei nostri Paesi, come l’Italia, deve essere percepito come un problema di tutta l’Europa. Insieme possiamo agire in modo più adeguato. L’Europa non può girarsi dall’altra parte”.
Confortanti le parole di Barroso, forse però giunte in ritardo rispetto a un problema che attanaglia il nostro Paese e l’Europa da troppi anni. Certo le immagini delle centinaia di bare a cui hanno assistito gli occhi di Barroso saranno difficili da cancellare. L’esperienza viva del dramma dei profughi speriamo che questa volta obblighi moralmente e fattivamente l’Europa a occuparsi dei problemi dei tanti poveri cristi che ogni giorno attraversano il Mediterraneo in cerca di vita migliore. Come si fa a non intenerirsi davanti alle bare delle tante mamme e bambini morti durante il viaggio della speranza!
Barroso ha promesso aiuti e l’interesse della comunità europea.
Il Presidente del Consiglio Letta, che ha accolto e accompagnato Barroso sull’isola, ha dichiarato: “Ho visto sofferenza e dolore. Per le vittime del naufragio di Lampedusa ci sarà il funerale di Stato”. Si è scusato il Premier “per le inadempienze del nostro Paese, rispetto a una tragedia come questa” e promette la discussione sulla depenalizzazione del reato di clandestinità. In relazione all’iscrizione nel registro degli indagati dei superstiti del naufragio, Letta ha dichiarato: “Come Presidente del Consiglio ho provato vergogna di fronte a tanto zelo: è una vicenda di grandissimo dramma umano”.
Appare evidente a questo punto che la legge Bossi-Fini risulti assolutamente inefficace e inadeguata rispetto al dramma umano a cui assistiamo impotenti ormai giornalmente.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it