BISCEGLIE – Oggi 23 giugno, la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, ha fatto visita alle vecchie segherie di Bisceglie per partecipare all’iniziativa “DigithON”, la prima maratona italiana di idee in ambito digitale. In occasione della visita della ministra, in verità, ci sono state aspre contestazioni da parte di una decina di movimentisti “No Vax” e membri dell’associazione ‘Insieme per crescere Onlus’.
Tra di loro vi è stata anche Lucia D’Angeli, la quale ha commentato:«Siamo tanti genitori, arriviamo da tutta la Puglia per fare giungere al ministro Lorenzin il nostro dissenso, perché pensiamo che il suo decreto non abbia né l’urgenza, né la necessità e che manchino i presupposti per fare vaccinare in sicurezza i nostri figli: per questo chiediamo l’implementazione dei requisiti di legge affinché le vaccinazioni avvengano in sicurezza e vogliamo sentirci ascoltati nelle nostre paure e perplessità».
Con prontezza, sono giunte le dichiarazioni della ministra, in risposta alle contestazioni ricevute. «L’obbligatorietà vaccinale, usata in Italia e in molte altre parti del mondo, serve a garantire il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione, a tutela della salute e sicurezza della collettività e delle comunità». L’obbligatorietà dei vaccini non appare, dunque, contrastata dal concetto di ‘diritto alla salute’, dal momento che la legge nasce solo come contromisura alla disinformazione dilagante. Tutto questo, a pochi giorni dalla morte di un bambino di Monza, malato di leucemia, per colpa di una mancata vaccinazione al morbillo da parte dello stesso.
«I vaccini – ha sostenuto Lorenzin – lavorano sulla profilassi e sull’effetto gregge, in questo modo abbiamo debellato il vaiolo e altre malattie, ora alcune stanno tornando perché si è smesso di vaccinarsi». Concludendo poi: «I bambini non possono scegliere, sono sotto la responsabilità dei genitori, spesso imbevuti di menzogne e mistificazioni scientifiche, ma voglio dire loro che c’è tutta la comunità medico – scientifica a pensare e garantire i loro figli».
Una buona soluzione sarebbe senz’altro porre fine al fenomeno delle ‘fake news’, che ha fortemente contribuito alla diffusione di informazioni ascientifiche. Pertanto, è bene segnalare la petizione lanciata da Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati, contro la disinformazione “chiacchierata” dal web.