I Carabinieri del NOE di Salerno, a Castel San Giorgio (Sa), hanno messo i sigilli di sequestro ad una estesa area di circa quindicimila metri quadrati, già adibita a discarica di RSU, rifiuti solidi urbani.
Il sito, in località Lavatotio-Paterno della frazione Trivio del comune, è stato utilizzato per molti anni, e quasi fino agli inizi degli anni ‘90, come discarica comunale autorizzata di rifiuti solidi urbani dei quali ad oggi ne risulta, evidente, sversata una enorme quantità di diversa tipologia.
Nel corso del sopralluogo alla discarica, eseguito dai Carabinieri unitamente a personale tecnico dell’ARPAC, ai tecnici del comune di Castel San Giorgio, a tecnici dell’ASL Salerno, nonché di geologi incaricati dal comune, è stato accertato un diffuso e grave inquinamento ambientale per la presenza di metalli pesanti ed idrocarburi.
E’ emerso un evidente inquinamento dei terreni superficiali interni ed esterni all’area della discarica, con la presenza di una concentrazione di toluene superiore ai limiti diffuso in tutta l’area di discarica e nei rifiuti esaminati.
Il sito di discarica, di proprietà privata, ha anche evidenziato un inquinamento dovuto a metalli pesanti, quali berillio, stagno, cromo totale e zinco, nonché da composti organici PCB, policlorobifenili, e fitofarmaci.
Ancora, nelle acque di falda analizzate nei due pozzi in prossimità della discarica e nel piazzale della chiesa S.Michele Arcangelo di Trivio, si è rilevato un superamento delle CSC per alcuni IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici), nonché Tetracloroetilene ed Idrocarburi Totali. Inoltre, l’analisi delle acque superficiali analizzate nella vasca di raccolta ubicata a valle della discarica ha rilevato la presenza di ferro e manganese, oltre che di IPA ed Idrocarburi Totali.
L’indagine geofisica ha fatto emergere l’assenza di impermeabilizzazione di fondo della discarica.
L’intera area di discarica è risultata coperta da vegetazione spontanea e sulla sommità ed in alcuni punti del corpo di discarica affiorano vari rifiuti plastici, come bottiglie, bidoni e frammenti vari.
A valle del sito di discarica i Carabinieri del NOE ed i tecnici non rinvenivano alcun sistema di raccolta del percolato di discarica. Inoltre, le particelle catastali individuanti la discarica sono risultate gravate dal vincolo paesaggistico, nonché del vincolo idrogeologico.
Il sindaco di Castel S. Giorgio, dopo gli accertamenti geologici, ha subito emesso ordinanza che vieta di prelevare acqua dai pozzi privati in via Fimiani, via De Conciliis ed in tutta la località Paterno della Frazione Trivio, per uso potabile, irriguo, zootecnico ed igiene personale, nonché il pascolo nella località Paterno
I Carabinieri del Noe di Salerno e i Carabinieri di Castel San Giorgio, hanno proceduto al sequestro preventivo dell’intero sito, ex discarica comunale in fondo di proprietà privata, per le ipotesi di reato circa il disastro ambientale colposo, la distruzione o il deturpamento di bellezze naturali, ed il reato in relazione allo smaltimento illecito del percolato di discarica.
Noe Salerno