Le condizioni di finanziamento delle piccole e medie imprese.
Le piccole e medie imprese (PMI) svolgono un ruolo cruciale per l’innovazione, la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. In generale, le PMI devono affrontare particolari problemi quando si cerca di accedere ai finanziamenti. La loro situazione è ulteriormente complicata dalla crisi economica europea e la frammentazione dei mercati finanziari nell’area dell’euro. Condizioni di finanziamento differiscono tra i paesi della zona euro. I reclami che sono emersi si riferiscono al fatto che la BCE dovrebbe più esplicitamente affrontare i problemi di finanziamento delle PMI.
Le piccole e medie imprese (PMI) sono la spina dorsale dell’economia dell’eurozona: costituiscono circa il 98% di tutte le imprese, impiegano circa tre quarti dei lavoratori, e generano circa il 60% del valore aggiunto dell’eurozona. Queste cifre sono ancora più elevate nelle aree maggiormente colpite dalla crisi.
Le PMI sono anche particolari nella loro struttura di finanziamento. Per il loro finanziamento esterno esse si rivolgono alle banche più spesso di quanto facciano le grandi imprese, ma, allo stesso tempo, generalmente rischiano di avere più difficoltà ad ottenere fondi. Ci sono motivi strutturali per cui questo avviene: le PMI sono più opache e le loro capacità di fare impresa sono più difficili da valutare, perché i loro bilanci offrono meno informazioni e le loro storie di credito sono generalmente più brevi. A queste caratteristiche si aggiungono i maggiori costi fissi di valutazione esterna e monitoraggio. Tutto questo si traduce per le PMI in costi di transazione più elevati, in particolare per quelli derivanti da asimmetrie informative.
Quindi in qualche misura è inevitabile che, durante le recessioni economiche, le fonti di credito per le piccole imprese tendano a prosciugarsi più rapidamente che per le grandi imprese, ostacolando in misura maggiore le loro attività e i loro investimenti.
Massimo Pellicani