Proseguono frenetiche le consultazioni da parte del Capo dello Stato per risolvere la crisi di Governo aperta ieri con le dimissioni di Letta. Si lavora a tempi serrati per affidare l’incarico di Governo a Matteo Renzi, prima dell’apertura dei mercati di lunedì. I primi a salire al Colle, come è prassi, sono stati ieri il Presidente del Senato Grasso, seguito dal Presidente della Camera, Boldrini. Gli ultimi ad essere ascoltati da Napolitano saranno oggi i rappresentanti del Partito Democratico, intorno alle 19.15. Renzi non salirà al Quirinale.
Movimento 5 Stelle e Lega hanno deciso di non incontrare il Presidente della Repubblica, in palese segno di protesta per il mancato ritorno alle urne. I grillini hanno anche avviato simbolicamente le contro-consultazioni davanti a Montecitorio: colloqui con attivisti e cittadini insoddisfatti della politica del Governo uscente e della decisione di Napolitano di non sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. Alessandro Di Battista al centro della scena ha dichiarato: «Hanno paura delle elezioni, perché le vinciamo noi», procurandosi un’ovazione da parte del pubblico accorso.
Pier Ferdinando Casini è stato molto duro con i due partiti: «Una scorrettezza istituzionale non andare alle consultazione da parte del M5s. È la solita pubblicità che si vogliono fare dato che non fanno nulla in parlamento, salvo gli effetti speciali. Invece, da parte della Lega è una decisione incomprensibile, ha una linea un pò altalenante. In questo ultimo periodo hanno presidenti di Regione, nelle tre regioni principali del nord, è veramente un pò un gesto di maleducazione verso il Capo dello Stato».
Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Maurizio Crosetto in nome di Fratelli d’Italia si sono presentato da Napolitano con la tessera elettorale a vista in segno di protesta per il fatto che sta per nascere «il terzo governo consecutivo che passa sopra le teste degli italiani». FDI, ha dichiarato la Meloni sarà «all’opposizione di un eventuale governo di centrosinistra».
Bruno Tabacci per il Centro democratico ha dichiarato l’appoggio ad un possibile Governo Renzi: sarebbe «un passaggio verso un governo politico e ciò può dare fiato alla legislatura».
Antonio Curci