ITALIA – Nell’imperante ipocrisia propria della nostra realtà, una voce è (finalmente oserei dire) andata fuori dal coro, mettendo in luce una delle tante contraddizioni che affiorano nel nostro Bel Paese. Non si tratta di un intellettuale, uno scrittore od un giornalista; bensì di un comico: Maurizio Crozza. Questi, infatti, tra i vari monologhi che accompagnano le gag del suo show, “Fratelli di Crozza”, ha dedicato una decina di minuti nell’analizzare, col solito suo taglio sarcastico, il progetto “alternanza Scuola-lavoro”. Qui il video.
“L’alternanza scuola-lavoro” è uno dei punti della riforma “la Buona Scuola”, tanto promossa da Renzi e tanto vessata dagli studenti, che comprende l’utilizzo di 200 ore nei licei e di 400 ore negli istituti tecnici in uno specifico settore lavorativo, al fine di incanalare gli studenti, in tempi più brevi, nel mondo del lavoro. Migliaia di studenti, dunque, si sono visti decurtare il loro tempo sui libri per lavorare in ristoranti, industrie e multinazionali.
Ma questo ha davvero senso?
La risposta del comico genovese è pressoché incentrata sul fatto che si trattano di ore di lavoro non salariate. Cosa piuttosto strana dal momento che il ministro dell’istruzione Fedeli è un’ex sindacalista. Si parla, insomma, di sfruttamento vero e proprio da parte di queste grandi aziende, le cui priorità sono e saranno sempre il mero guadagno, teniamolo a mente. L’aiutare i giovani viene dopo.
Ciò che, infatti, è avvenuto nel corso del tempo è stato che migliaia di operai sono stati licenziati per lasciar spazio a questa manodopera gratuita, carne fresca per i loro giochi sporchi. E i vari Seneca e Dante? E le versioni di Cicerone? E le funzioni? Tutto si fa immondizia, inutile quantità di nozioni troppo lontane da quelle logiche del denaro. E addio anche ai diritti dei lavoratori, a cui la scuola stessa dovrebbe saper educare. Qui, pertanto, si sviluppa l’incostituzionalità del progetto, che vede allontanare i ragazzi dai libri per attività gratuite.
Restano però le cifre astronomiche del lavoro non retribuito (si stima dai 1.500 ai 2000 euro totali ad personam risparmiati), e restano gli accordi con le multinazionali. Negli ultimi tempi è stato sancito un accordo tra il MIUR e McDonald’S. Molto utile lavorare tra gli hamburger, attività sicuramente più formativa del diventare cittadini consapevoli dei propri diritti, come quello secondo cui il lavoro si paga. Sempre.