Berlusconi ha depositato questa mattina presso la Giunta del Senato una memoria difensiva con la quale chiede la ricusazione di alcuni suoi membri. Il leader del Pdl chiede le dimissioni dei senatori che si sono già espressi sulla sua decadenza e, in subordine, la sospensione del giudizio e la loro sostituzione: “E’ fatto notorio – ha scritto l’ex-premier – che la quasi totalità dei componenti (della giunta per le autorizzazioni del Senato, ndr) e ciò che è ancor più grave in particolar modo proprio il relatore, hanno già ampiamente anticipato il proprio parere sull’esito del giudizio che andranno a esprimere nella camera di Consiglio”. Berlusconi chiede quindi le dimissioni di ben dieci membri della Giunta su un totale di 23 senatori, tutti facenti capo a parti politiche contrapposte alla sua. Si tratta di parlamentari del PD, Sel e M5S.
Il Cavaliere ha citato alcuni esempi: “Il senatore Casson (Pd) non solo già anticipava che voterà per la decadenza, ma negava il ruolo di terzietà della Giunta. Addirittura il Movimento 5 Stelle – continua Berlusconi – ha prospettato più volte una posizione comune di tutto il gruppo a favore della immediata decadenza, sottolineando quindi trattarsi di una decisione politica”. Il capo del Pdl sostenendo il carattere “giurisdizionale” della Giunta, vorrebbe un giusto processo. Praticamente un altro, oltre a quello celebrato dalla Cassazione in via definitiva, ma questa volta davanti alla Giunta.
Poiché non è possibile sostituire i membri della Giunta, Berlusconi ha chiesto le loro dimissioni. Si tratta dei senatori Stefano (Sel), Pezzopane (Pd), Buccarella (M5S), Casson (Pd), Crimi (M5S), Cucca (Pd), Fuksia (M5S), Giarrusso (M5S), Pagliari (Pd), Moscardelli (Pd). Secondo il Cavaliere, le dimissioni dei senatori avversi permetterebbe “la formazione di un collegio giudicante quantomeno apparentemente imparziale”. “In via subordinata”, Berlusconi ha chiesto la sospensione del giudizio sulla sua decadenza e l’invio degli atti “alla giunta per il regolamento” del Senato, affinché “si provveda a regolamentare la possibilità di astensione e ricusazione nonché di sostituzione ai fini di un giusto processo”.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it