Il Comune di Roma ha denunciato gli organizzatori della manifestazione a sostegno di Silvio Berlusconi che si è tenuta la scorsa domenica in piazza del Plebiscito a Roma. La polizia municipale della città capitolina ha inoltrato alla Procura della Repubblica una formale denuncia per danneggiamento del suolo pubblico, ai sensi dell’art. 635 del Codice Penale. Stando ai fatti, pare che gli organizzatori del sit-in pro-Silvio Berlusconi abbiano volutamente segato alcuni pali della segnaletica, nei pressi di Palazzo Grazioli, per far spazio al palco che ha ospitato il leader del Pdl. Gli stessi pali sarebbero stati risistemati a fine comizio, ma montati in modo non regolamentare. Le viti e le saldature sarebbero rimaste a vista e un segnale di rimozione dei veicoli h24 sarebbe stato ricollocato sotto un divieto di accesso e non sotto un divieto di sosta, come previsto dal Comune di Roma. Una denuncia, questa, che arriva dopo che Fabrizio Cicchitto, esponente di spicco del Pdl, aveva dato del “cretino” al Sindaco di Roma. Il primo cittadino, Ignazio Marino, aveva fatto notare che il Campidoglio non aveva mai autorizzato un palco per il comizio di Silvio Berlusconi in via del Plebiscito, per il semplice motivo che non aveva mai ricevuto una richiesta in proposito. Il Sindaco di Roma, aveva immediatamente informato il Prefetto dicendosi “sempre disponibile a valutare ogni richiesta di occupazione di suolo pubblico ma solo seguendo le procedure corrette e rimanendo nell’ambito della legalità, valore a cui l’amministrazione tiene molto”. Per la cronaca, in occasione del comizio di Silvio Berlusconi, tutta la zona sarebbe stata militarizzata. Le camionette della Polizia e dei Carabinieri avrebbero stazionato in tutta la zona fino a via IV Novembre. A causa della chiusura di via del Plebiscito, la circolazione dei bus sarebbe stata completamente stravolta. Il palco, allestito senza alcun permesso, la musica di “Meno male che Silvio c’è”, udibile fino a via Venezia e l’arrivo dei supporters del Cavaliere avrebbero movimentato quella che diversamente sarebbe stata una tranquilla domenica d’estate.
Maria Raspatelli