L’evasione dalla prigione è l’atto di lasciare la prigione attraverso una via illegale.
Nella storia cinematografica sono stati prodotti numerosissimi film che hanno per oggetto spettacolari evasioni di prigione, alcuni dei quali anche ispirati ad evasioni realmente avvenute.
Nonostante si abbiano notizie di molte evasioni avvenute in tutto il mondo, ce ne sono alcune che spiccano per fantasia ed incredibilità.
Volendo metterle su un podio possiamo attribuire al 3° posto l’evasione (ma sarebbe più corretto dire le evasioni) di Pascal Payet. Nacque in Francia nel 1967 e fu condannato a 30 anni per un omicidio commesso durante la rapina di un furgone blindato nel 1997. Nel 2001 un suo complice all’esterno rubò un elicottero e riuscì a prelevare Payet semplicemente atterrando e prelevandolo sul tetto della prigione in cui era detenuto. Non del tutto soddisfatto, un paio di anni dopo Payet tornò sul tetto della prigione alla guida di un elicottero per prelevare due suoi ex compagni nello stesso modo e l’impresa riuscì perfettamente. Dopo questa volta però, tre settimane più avanti, furono rintracciati e riportati in carcere. Incredibilmente poi, nel 2007, Payet riuscì ad evadere nella stessa maniera a bordo di un elicottero atterrato sulla prigione ancora una volta. Successivamente Payet venne ancora preso, ma questa volta, temendo il ripetersi dell’ormai consolidato piano di fuga, l’ubicazione della prigione rimase segreta.
Il 2° posto spetta a Joaquín Archivaldo Guzmán Loera, noto anche con lo pseudonimo di El Chapo, un criminale e signore della droga messicano. Per capire la sua importanza, basti pensare che la rivista Forbes lo inserì nella lista degli uomini più ricchi del mondo al 25º posto, con un patrimonio stimato sui 14 miliardi di dollari.
Nel 2015, El Chapo, allora recluso nella prigione di massima sicurezza Centro Federal de Readaptación Social in Messico riuscì ad evadere attraverso una cavità nella sua area doccia che portava ad un tunnel sotterraneo lungo circa 2 chilometri. Il tunnel era stato precedentemente costruito da ingegneri assoldati in Germania e con l’acquisto di un terreno distante poco più di 1 km dal carcere in circa 16 mesi, facendolo terminare esattamente sotto la doccia nella sua cella. E dulcis in fundo, all’interno del tunnel gli agenti di polizia hanno trovato una motocicletta, nel caso El Chapo si affaticasse troppo percorrendo il tunnel a piedi.
In cima alla classifica c’è la storica e celeberrima fuga da Alcatraz. Nel lontano 1962, i tre detenuti Frank Morris, John e Clarence Anglin sono evasi dal carcere di Alcatraz. Se sembra una comune evasione, allora è necessario sapere che il carcere, è su un’isola. Grande appena quanto la prigione. Il trio cominciò a realizzare un tunnel lungo la griglia di areazione delle celle, che gli avrebbe permesso di attraversare l’edificio di nascosto fino a sbucare nei pressi della spiaggia, dove poi avrebbero dovuto superare l’ostacolo del mare. La galleria venne scavata a poco a poco utilizzando dei comuni cucchiai da cucina, mentre la griglia che copriva il condotto fu sostituita con una finta di carta. Furono realizzate poi delle zattere rudimentali ricavate con degli impermeabili per effettuare la traversata in mare. Da questo punto in poi non si hanno più notizie degli ex detenuti, nonostante sulle tracce dei tre criminali si misero ben 300 uomini dell’FBI, circa 200 militari, la guardia costiera, gli sceriffi della zona e anche un elicottero atto a controllare dall’alto l’intera area.