Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha incontrato, a Palazzo Chigi, il neo segretario del Partito Democratico Matteo Renzi in un faccia a faccia di un’ora e mezza. I due leaders di centro-sinistra hanno emesso la seguente dichiarazione congiunta: “Un incontro lungo, positivo e fruttuoso che conferma il nostro comune impegno. Lavoreremo bene insieme”.
Le premesse sembrano rosee, di sicuro il Partito Democratico sta cambiando pelle e lo sta facendo nel migliore dei modi, attraverso l’esercizio della democrazia partecipativa che ha visto alle primarie di Partito un’affluenza ai seggi davvero notevole.
Certamente la pagina di democrazia scritta ieri dal popolo del PD e non solo, può essere letta come un invito a tutti i partiti della politica nazionale a cambiare volti e idee. I cittadini hanno voluto mandare un messaggio forte e chiaro: il cambiamento non è più auspicabile, è diventato piuttosto necessario. Certo l’elettorato di centro-sinistra ha grosse aspettative nei confronti del giovane segretario. La sua elezione plebiscitaria rappresenta lo spirito nazionale votato al cambiamento e l’urgenza di una Terza Repubblica che potrà arrivare solo con una nuova legge elettorale.
Renzi incarna nell’immaginario collettivo il prototipo di politico della Terza Repubblica: giovane, post-ideologico, concreto e a tratti irriverente. Certo la strada per Renzi non sarà facile e diventerà impossibile se non incastrerà le sue idee e la sua opera in quella di altri suoi colleghi-interlocutori desiderosi quanto lui di costruire un nuovo Paese.
Intanto il neo-segretartio ha proposto ai due sfidanti sconfitti di esprimere un membro nella nascente segreteria. Cuperlo ha rifiutato sostenendo che la segreteria del partito deve essere l’espressione operativa della guida del partito. Di diversa opinione invece è stato Civati che ha risposto all’invito del neo-segretario proponendo l’economista Filippo Taddei.
La segreteria proposta da Renzi, composta da giovani under 40, è stata: Lotti all’organizzazione, Bonaccini (Enti locali), Filippo Taddei della John Hopkins (economia), Faraone al Welfare, Nicodemo (comunicazione, Boschi (riforme), Madia (Lavoro), Mogherini (Europa), Serracchiani (infrastrutture), Braga, Morani e Picieno.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it