Sindaco Decaro,
Le scrivo per commentare la sua “grande” idea di estendere anche nel quartiere Libertà la sosta regolamentata.
Vorrei ricordarle che il quartiere Libertà è quello in cui vivono molte famiglie in difficoltà economiche, che con il loro stipendio non arrivano alla fine mese, e nonostante ciò Lei vuole estendere l’aria del quartiere Libertà a zona con sosta regolamentata, aggravando così la situazione economica dei cittadini con 30euro per il contrassegno annuale della zona parcheggio dei residenti.
Lei Sindaco ha citato via Manzoni, una delle strade che anni addietro era il centro del commercio al dettaglio e che oggi in questa via l’ottanta percento di attività sono chiuse per la crisi economica.
Sono anni che via Manzoni è zona a sosta regolamentata, il parcheggio non lo paga quasi nessuno, io da cittadino posso capire i motivi. E Lei?
La città è dei Baresi, non è Sua, chi gli dà il diritto di estendere la zona a traffico regolamentata, forse vuole rinsanare le casse alle amministrate come l’Amtab?.
Questa non è assolutamente politica, per me vuol dire aumentare obbligatoriamente le tasse al cittadino.
Altro punto cruciale è la situazione rifiuti dell’indifferenziata. Non è possibile vedere una città come Bari invasa dai rifiuti, nelle isole ecologiche i cassonetti emanano un odore nauseabondo, gli stessi non sono lavati da molto tempo, le strade della città sono sporche ed il pavimento stradale appiccicoso.
Eppure caro Sindaco, nonostante abbiamo pagato una tassa rifiuti con una percentuale più alta, continuiamo ad avere una città “Metropolitana” sporca.
Secondo il mio parere, tutto il direttivo dell’Amiu dovrebbe dimettersi, perchè il sistema operativo e controllo della pulizia non funziona, di fannulloni nell’Amiu ce ne sono e per fortuna non sono molti.
Signor Decaro, Lei sarà ancora il primo cittadino per i prossimi quattro anni ma si ricordi che se Lei è il sindaco della città di Bari, lo deve ai cittadini che l’hanno votata, i quali si ricorderanno del suo operato alle prossime elezioni amministrative.
Mario Ardimento