È Ivano Fossati a salire in cattedra durante gli Incontri d’autore della seconda giornata del Medimex 2014 di Bari. Il cantante genovese ha ripercorso la storia della canzone italiana: «Negli anni ’70 i cantautori hanno raccontato in maniera naturale la storia del nostro Paese, sono stati utili come il cinema e la letteratura e hanno fatto innamorare le persone». Riguardo alla situazione attuale, invece, l’ex leader dei Delirium ha affermato: «Oggi c’è molto da raccontare, ma mi stupisco quando alla radio ascolto canzoni che dicono solo sciocchezze».
Una riflessione sullo slogan della fiera dell’innovazione musicale (“la musica è lavoro”) è più che doverosa per Ivano Fossati: «L’innovazione non è solo tecnologia, è pensiero. Chi vuole fare musica deve pensare a cosa deve raccontare ai ragazzi di oggi».
Il cantautore genovese dispensa anche utili consigli: «Non c’è niente che paga di più che andare controcorrente. Ai ragazzi di oggi – aggiunge – consiglio di non ascoltare nessuno, di fare esattamente quello che hanno in mente. Cantare cose vuote non serve a niente».
«Scrivere canzoni – spiega Fossati – è il mio vero mestiere. Ho sempre amato più comporre per i miei colleghi che fare tournée. Le parole – continua – si logorano per il loro cattivo utilizzo. Occorre dunque salire sulla scale del significato e cercare la sintesi estrema. Esprimere un concetto in quattro parole è una grossa e appagante vittoria.».
Infine, il cantautore chiarisce la sua personale visione sulla canzone che è «intuizione caduta dal cielo. Per farla – conclude – occorre capacità di sintesi e un po’ di talento».
Giovanni Boccuzzi