Il Museo egizio di Torino, uno dei più rilevanti centri culturali della città, ha da poco più di un mese riproposto un’agevolazione indirizzata ai parlanti arabo. “Fortunato chi parla arabo”, infatti, è il titolo con cui è stata lanciata la campagna che dal 6 dicembre 2017 al 31 marzo 2018 offrirà la possibilità agli arabofoni, appunto, di entrare in due al museo torinese pagando un biglietto solo. L’iniziativa è partita con l’intenzione di favorire l’integrazione dei cittadini di lingua araba nella comunità. In più, come ben ribadito dal direttore del museo, Christian Greco, vi è anche il proposito di riportare queste popolazioni a riscoprire le proprie radici culturali ed etniche. Ricordiamo che la minoranza mediorientale residente nel capoluogo piemontese supera le tremila unità; queste genti, pertanto, possono riscoprire la propria identità attraverso una visita in questo museo, e agevolazioni di tal genere sono sicuramente un incentivo.
Mossa promozionale che, tuttavia, non è piaciuta alla leader di “Fratelli d’Italia”, Giorgia Meloni, la quale ha riscontrato una forma di discriminazione etnica nella scelta di Greco. La disapprovazione è iniziata sul suo profilo Facebook, con epiteti quali “delirante” o “aberrazione” adottati per apostrofare quest’iniziativa. Ma il dissenso è aumentato: in occasione del suo tour propagandistico per la città, infatti, la Meloni ha ben pensato di fare tappa al museo per cercare il confronto col direttore. Sul posto, è nata una diatriba, in cui Greco (ricercatore storico di fama internazionale che vanta una trentina di pubblicazioni, è bene ribadirlo) è riuscito a sincerarsi delle reali intenzioni che hanno mosso tutto lo staff verso questa scelta, disinnescando le accuse del politico e del suo seguito.
Preminente è apparsa un’affermazione da parte di Greco “il museo è di tutti”. Ha precisato, inoltre, che la struttura non gode di finanziamenti pubblici, smentendo qualsiasi voce contraria. Non solo. Egli ha ricordato che la collezione torinese è la più grande dopo quella de Il Cairo. “Siamo l’unico Paese a cui l’Egitto non ha fatto motivo di restituire i beni, e i visitatori della pinacoteca si sono quadruplicati negli ultimi anni”. Ed infine, ancora: “Il Museo è di tutti”. Già, lo stesso museo che offre agevolazioni a favore di coppie il giorno di San Valentino, a favore dei giovani studenti, a favore di chi festeggia il compleanno. Ovviamente sono, queste, informazioni che la candidata ignorava. Una protesta a favore dei single quando?
Ormai, il video che mostra l’intera discussione sta facendo il giro del web. Grattacapo bello grosso per la Meloni, dal momento che l’accaduto potrebbe incidere sulle prossime votazioni. Una gaffe, infatti, si porta con sé nel dimenticatoio l’imbarazzo che ha generato. Ma quando questa è sul web, allora è destinata a perdurare. E pensare che avrebbe potuto solo visitare il museo.