Ieri è andata in scena l’anteprima regionale de l’Iliade con la regia di Maria Grazia Cipriani con la compagnia teatrale Teatro del Carretto al Teatro Petruzzelli di Bari con il coordinamento del Teatro Pubblico Pugliese. Una rivisitazione del cavallo di battaglia della compagnia dell’88. Il dramma inizia da un momento preciso: “l’ira funesta del pelìde Achille”. Tutta l’azione scenica è concentrata sulla guerra e la sua bestialità giocata tra miseria umana e capricci degli dèi che si divertono tra risa e cicaleggi infantili che ingombrano lo spazio scenico e godono mentre gli umani versano il loro sangue in battaglia. Di qui la riflessione circa l’inutilità della guerra. La vera suggestione che arricchisce questa rivisitazione dell’88 trasformandolo in uno spettacolo coinvolgente è l’uso di bambole meccaniche che personificano gli dèi con una versione orientaleggiante, la rievocazione del mare, del vento, del sangue e del dolore umano attraverso accorgimenti scenici che si gustano attraverso la narrazione di una voce off che riprende fedelmente il poema omerico. Emozionante la lotta tra Ettore e Achille che avviene metaforicamente tra un toro e un leone che trasudano rabbia e mangiano le carni: bestializzazione umana. E ancor prima, emozionante il lamento di Andromaca che compiange in una “cronaca di una morte annunciata” la dipartita dell’amato marito. Unico attore parlante a cui la voce fuori campo dà spazio è la voce di una donna, una madre che piange la morte del suo bambino. Il Teatro del Carretto, dopo trent’anni di attività, rinsalda la sua forza scenica che nasce dal sodalizio dell’83 tra Maria Grazia Cipriani e lo scenografo Graziano Gregori che abilmente hanno saputo creare una fusione tra umano e meccanico proprio a voler marcare una suggestione tra mitologia e favola. Così si era espresso Vittorio Gassmann: “… Aristocratico e popolare: un’endiadi rara e in questo spettacolo del Teatro Del Carretto perfettamente raggiunta. A parte lo stimolante stile prescelto per la dizione del testo, colpisce la compattezza delle soluzioni plastiche e gestuali, la forte icasticità dei mutamenti scenici e coreografici, la raffinatissima resa di alcuni vertici della vicenda …”. Stasera andrà in scena il secondo turno.
Giuseppina Raco