Il Pdl, sempre più nel caos, sta scivolando verso la scissione fra governisti e lealisti. Ad accendere ancora di più il clima infuocato sono state le parole di Cicchitto, ora tra i sostenitori della corrente alfaniana, che ha minacciato di non partecipare al Consiglio nazionale del 16 novembre. Cicchitto ha dichiarato: “Nelle ultime ore c’è stata la radicalizzazione dello scontro da parte di fuochisti, lealisti e falchi, per cui sembra che vengano meno le condizioni per un dibattito sereno. Aggiungo anche che non è chiaro l’ordine del giorno e neanche il contesto nel quale una riunione cosi delicata dovrebbe svolgersi. Ecco dunque che i dubbi sulla nostra partecipazione sono meritevoli di approfondimento”.
Gli uomini vicini a Berlusconi hanno denunciano il rischio che una parte del Pdl possa scippare il partito al Cavaliere. In merito alla questione Cicchitto ha risposto: “Non si tratta di scippo, si tratta del fatto che c’è una parte del partito che si riconosce nelle posizioni del segretario Angelino Alfano. In ogni caso è assolutamente sbagliato fare questa accelerazione ai danni del governo”. Secondo Cicchitto, il centrodestra non è pronto a nuove elezioni e soprattutto a contrastare il carisma di Matteo Renzi. Infatti, sulla questione è stato molto chiaro: “Se si va ad elezioni immediate – ha detto Cicchitto – il centrosinistra è già pronto con Matteo Renzi e noi invece non abbiamo un candidato, visto che Alfano non è condiviso da una parte del partito. Ma se poi non si va al voto le cose non sono meno gravi: da un governo amico si passerebbe ad un governo ostile, nel quale il Pdl non ci sarebbe. E allora mi chiedo: che senso ha questa accelerazione?”. “Penso – ha aggiunto Cicchitto – che non ci sia nessun motivo per cui si debba bollare alcuni esponenti del partito come traditori” mentre “la storia di Gianfranco Fini non c’entra proprio niente con quanto sta accadendo”.
Angelino Alfano, da Verona, dove si trova per ragioni istituzionali, con molta diplomazia e distacco ha dichiarato: “Noi confidiamo e speriamo che il nostro movimento politico possa restare unito. Siamo consapevoli e certi che il presidente Berlusconi, vittima di una grande ingiustizia giudiziaria, ha sempre tenuto un comportamento da uomo di Stato. Sono convinto – ha aggiunto Alfano – che questa sia la linea che ha premiato Berlusconi e continuerà a premiarlo”.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it