Un acceso dibattito e un dilagato malcontento è stato provocato dalla decisione, da parte dell’amministrazione comunale di Bari, di chiudere al traffico la piazza antistante la chiesa del Redentore (per approfondire: http://goo.gl/uuLRQ1 ).
I residenti del quartiere Libertà si lamentano, infatti, di una situazione insostenibile per quanto riguarda il traffico che nelle ore di punta congestiona la zona, ma soprattutto per una questione di posti auto che andrebbero persi a vantaggio della zona pedonale.
Riportiamo qui di seguito la lettera di Francesco Parisi (consigliere PD al Municipio I) indirizzata al sindaco Antonio Decaro, che ben riassume la protesta popolare del Libertà:
Gentile Sig. Sindaco,
dopo qualche mese torno a scriverle pubblicamente su un quotidiano cittadino in merito ad una questione da lei ultimamente portata alla ribalta e di cui ha da qualche giorno avviato la sperimentazione: mi riferisco alla pedonalizzazione di piazza del Redentore, nel cuore del quartiere Libertà. Una questione importante, quella delle periferie, che lei con tanto entusiasmo porta avanti senza mezzi termini e senza sconti – ma, soprattutto, senza ascoltare la voce popolare. Sì, perché il progetto elaborato, entrando nel merito della questione, ha, pur nella nobiltà degli intenti, carenze di fondo:
- in primo luogo, la perdita di posti auto. Decine e decine di residenti si vedrebbero sottratto il parcheggio sotto casa decretando così il trionfo di garage e parcheggi a pagamento della zona, già prede della crisi di abbonamenti degli ultimi anni;
- in secondo luogo, l’inversione del senso di marcia di strade come via Petrelli, via Tenente Casale e via Libertà, finora sbocchi secondari e poco frequentati, e per questo tranquillissime zone residenziali, ma che, a seguito del rinnovamento della segnaletica, diventerebbero vie trafficate perché canali di scorrimento per le maggiori arterie di via Crisanzio e corso Italia. Si pensi solo a come, a seguito dell’effetto congestionante della chiusura dell’isolato di via Martiri d’Otranto antistante l’Oratorio del Redentore, il traffico si riverserà totalmente su via Libertà per sboccare su via Nicolai, creando così disagi per automobilisti e residenti;
- in terzo luogo, non un dato ma una previsione: riqualifichiamo le periferie, va bene, siamo tutti d’accordo. Tuttavia chiudere una via di scorrimento come via Crisanzio per pedonalizzare una zona senza realmente prefigurarne gli esiti reali mi sembra una pazzia. Non stiamo parlando di una zona commerciale; si contano nell’ordine un’enoteca, una legatoria, una pizzeria d’asporto, una pasticceria, un emporio di detersivi e un barbiere – il tutto entro una zona estremamente popolare, caratterizzata da atti vandalici, individui che dire rissosi è poco, omicidi (sì, anche omicidi, ricordiamocelo). Nessun coffee bar o lounge bar o steak-house, per intenderci, ne trarrebbe un vantaggio, perché al tramonto la zona diventa terra di nessuno. Se l’idea è favorire l’Oratorio, detto fatto: il direttore dell’Oratorio, don Francesco Preite, dichiara che basterebbe davvero soltanto chiudere l’isolato di via Martiri d’Otranto antistante la scuola Don Bosco e l’Oratorio, come sta appunto avvenendo in questi giorni con la sperimentazione partita il primo luglio. Dunque non è nell’interesse della Chiesa del Redentore che questo accada.
Concluso questo nostro excursus delle problematiche connesse a tale intervento, consapevoli che è sempre il popolo ad avere l’ultima parola, avvieremo nei prossimi giorni una raccolta firme tra i residenti del quartiere, per comprendere davvero in che misura e se la riqualificazione da lei ideata potrà venire incontro alle esigenze popolari, e qui comunico che la raccolta delle firme (per le quali ci si dovrà presentare muniti di documento d’identità) si terrà tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 presso la sede del Municipio I in via Trevisani 206 (ex Ospedaletto), a cura mia, Francesco Parisi (PD) e del consigliere Michele Sciacovelli (NCD), che con me è impegnato su questo fronte. In aggiunta le chiediamo, Signor Sindaco, che venga revocata la delibera di Giunta che ha portato alla sperimentazione di cui sopra.
Soltanto un’ultima domanda, Signor Sindaco, prima di salutarla cordialmente: a chi giova andare avanti come un treno su questa strada? È davvero necessario tutto questo?
Francesco Parisi
Consigliere PD Municipio I