Lo scenario che vede il nostro Pianeta vittima di un impatto devastante, con oggetti provenienti dallo spazio, è piuttosto comune nella letteratura e nella cinematografia apocalittiche. Sul WEB, inoltre, sono numerosi gli allarmi, più o meno fondati, diramati per l’avvicinarsi alla Terra di grossi asteroidi che potrebbero incrociarne l’orbita e provocare eventi devastanti come quello che circa 60 milioni di anni fa, portò all’estinzione dei dinosauri.
Nulla di tutto ciò in questo caso. Nel marzo 2016. i cinesi hanno perso il controllo della stazione spaziale Tiangong-1 che presto rientrerà nell’atmosfera. Il rientro, ch’è stato confermato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), avverrà fra il 28 marzo ed il 2 aprile prossimi, ma rischi per la popolazione sono comunque molto bassi. Infatti, attraversando l’atmosfera il satellite dovrebbe bruciare quasi completamente e solo una piccolissima parte dei detriti potrebbe effettivamente cadere al suolo.
Gli scienziati non sono ancora in grado di prevedere esattamente il luogo in cui i detriti potrebbero cadere. Quando il satellite, che misura circa 10 metri di lunghezza per 3 di diametro e circa 8 tonnellate di peso, sarà a trentasei ore dal rientro, sarò possibile avere dati più certi, nei limiti imposti dal gran numero di variabili che influenzeranno il fenomeno.
Attualmente l’ESA ha stimato una fascia larga quasi due terzi del globo, compresa tra i 43 gradi di latitudine nord e i 43 gradi sud, che va dalla California del Nord al Giappone ed attraversa l’Italia giusto un po’ più a sud dell’Emilia Romagna.
Il Palazzo del Cielo (è questo il significato del nome cinese Tiangong) è una stazione spaziale messa in orbita nel 2011, ch’è rimasta operativa sino al 2015 e di cui era previsto, come prassi, il rientro controllato, sinché, come detto, i cinesi ne hanno perso il controllo. Infatti, regolarmente i numerosi satelliti messi in orbita, quando devono essere dismessi, vengono guidati nel loro rientro affinché ciò non comporti rischi per la popolazione. Già nel 1979, la stazione statunitense Skylab, ben più grande di quella cinese (74 tonnellate circa), era rientrata in regime di semicontrollo, mentre la gigantesca MIR (oltre 100 tonnellate) è stata fatta rientrare, in modo controllato, nel 2001.