Cambiare il nostro Paese partendo da semplici accorgimenti. Rilanciare l’Italia attraverso innovazione, leadership culturali e solidarietà. Sono questi i pilastri fondanti della conferenza annuale di Confassociazioni che si terrà domani a Roma, presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari, sita in Via di Campo Marzio.
Un nuovo orizzonte cui guardare, nuovi obiettivi cui ambire, piccoli cambiamenti che possano portare l’Italia a riprendersi quanto perduto durante la crisi; capofila di tutto ciò è la volontà di recuperare quella fiducia in noi stessi e nel Paese.
Sulla base di queste considerazioni Confassociazioni, a partire dalla riunione di domani, vuole lanciare una vera e priori sfida volta a un cambiamento positivo, che porti a uno Stato in cui prevalgano l’intelligenza e la cultura, in cui professionalità e imprenditorialità, così da vedere nel paese che ha dato i natali a Galielo Galilei o a Leonardo da Vinci, uno snodo culturale, leader lungimirante nei vantaggi del futuro. A tal fine è necessaria una mobilitazione e una liberazione di forze economiche. Confassociazioni, che risulta essere la più grande organizzazione di associazioni di professioni formative, conta ben 425 associazioni per un totale di 750mila professionisti iscritti, prende a cuore questo progetto al fine di un progressivo sviluppo territoriale e nazionale.
I lavori, che avranno inizio alle ore 14.00, prevedono un amplissimo numero di interventi di autorità provenienti da diverse parti della Penisola.
Dopo l’inno nazionale e i saluti iniziali ci saranno due dibattiti che si susseguiranno: il primo è l’illustrazione degli scenari e delle prospettive del soft power. A seguire “Soft power si, ma quale? Innovazione, leadership culturale e solidarietà. In entrambi i forum interverranno molti professionisti del settore. A concludere sarà il presidente di Confassociazioni Angelo Deiana.
Andrea Giotta