ROMA – “Al Ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos”. Salvini ha parlato di “una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti”, ossia “rifacendo quello che fu definito il censimento, facciamo un’anagrafe”. Per Salvini, gli stranieri irregolari andranno “espulsi” con accordi fra Stati, ma “i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa”.
Dura la risposta dell’Associazione nomadi: “Il ministro dell’Interno sembra non sapere che in Italia un censimento su base etnica non è consentito dalla legge”, a parlare è Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio che si occupa della tutela dei diritti di comunità come rom e sinti. “Inoltre esistono già dati e numeri su chi vive negli insediamenti formali e informali -continua Stasolla- e i pochi rom irregolari sono apolidi di fatto, quindi inespellibili. Ricordiamo anche che i rom italiani sono presenti nel nostro Paese dal almeno mezzo secolo e a volte sono ‘più italiani’ di tanti nostri concittadini”.
Poi in serata Matteo Salvini sottolinea: “Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno, nostro obiettivo è una ricognizione della situazione dei campi rom. Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché si preferisce introdurli alla delinquenza”. E sottolinea: “vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei”.
Importanti sono state le dichiarazioni rilasciate da Enrico Mentana, durante il TgLa7, in cui ha, seppur ponendo qualche divergenza, paragonato la mossa politica ai prodromi delle leggi raziali, messe in atto solo 80 anni fa dal Partito Fascista.