Il Pdl chiede di avere, all’interno dell’esecutivo, lo stesso numero di ministri del PD. Il partito di Berlusconi risponde così alla richiesta del PD circa un tagliando per il Governo. Renato Brunetta recrimina una redistribuzione delle quote e pari dignità fra i partiti che costituiscono la forza di Governo, mentre Gasparri si autocandida ad “assumere la guida delle politiche economiche”. Dario Franceschini a nome del Governo getta acqua sul fuoco e ribadisce che non si è mai parlato di rimpasto. Letta, pià salomonicamente, non intende parlare di uomini o di cariche, ma di atti concreti e afferma che la richiesta di un “tagliando” può essere utile sui temi, una scelta strategica per rilanciare l’azione di un Governo che al momento sembra impantanarsi sulla vecchia idea di spartizione delle poltrone. Il premier intende far quadrato intorno a problemi reali e seri come IMU, Iva, esodati, lotta alla corruzione. Nonostante le buone intenzioni del “pacifista” Letta, le acque nella maggioranza però sono molto agitate soprattutto in previsione di quanto potrà accadere all’indomani del 30 luglio, quando la Cassazione si dovrà esprimere sulla condanna di Berlusconi coinvolto nel caso Mediaset. Le parole di Alfano del resto non lasciano spazio a dubbi: “La nostra preoccupazione è fortissima. Non c’è una terza via tra questo esecutivo e il caos”.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it