Oggi ricade una “strana” festa: Halloween.
In serata stormi di bimbi si aggireranno per negozi e condomini per la ormai nota domanda: “dolcetto o scherzetto?”
Dopo aver raccolto varie “visioni” di questa ricorrenza – sostanzialmente pagana – abbiamo eseguito alcune ricerche (e ci siamo raccolti in doverosa riflessione) al fine di verificare se e in quale modo la festa di Halloween possa in qualche modo – per quanto concerne i bambini – risultare incompatibile con la principale Dottrina Religiosa Nazionale (chi può davvero dire cosa stia bene o no al Buon Dio) giungendo alle conclusioni di cui vorremmo rendere partecipi i nostri affezionati lettori.
La festa di Halloween, de facto, ha origini antichissime riconducibili a festeggiamenti di “fine estate” delle popolazioni celtiche.
Passando di mano agli Irlandesi, sin dal 1800, Halloween rappresentò un momento di convivialità che – per gli effetti della emigrazione – fu importato negli States e da lì nei principali Stati filo-anglosassoni tra cui, de facto, la nostra Italia.
E dunque, in concreto e paragonando Halloween al Carnevale de noiatri, non si trovano alla fine – perché arrotondate dai secoli – sostanziali differenze nelle premesse concettuali.
Il Carnevale, di origini millenarie ed anch’esso originariamente pagano, è stato infine rielaborato e digerito dalla cultura Cristiana fino a farlo coincidere – nel Martedì Grasso – con l’inizio della Quaresima Pasquale.
Halloween, di contro, evidentemente nel vortice delle evoluzioni sociologiche tendenzialmente finirà, almeno come proiezione statistica, per essere rielaborato e digerito da una (doverosamente) più aperta cultura Cristiana fino a farlo coincidere – nell’ultimo di Ottobre – con la vigilia della commemorazione di tutti i Santi e successivamente dei cari defunti.
Non vediamo dunque, in un’ottica Cristiana, alcuna incompatibilità tale dal sobillare le fantasie dell’innominabile che dunque possa poi avanzare alcuna pretesa;
il maligno, in questi tempi bui, parrebbe del resto avere più che sufficienti adepti nelle guerre che spesso dimentichiamo per comodità e nelle malefatte degli adulti proprio nei confronti di quelle anime sempre pure – i bambini appunto – che un doveroso approccio al Dogma Cristiano imporrebbe comunque di tenere sollevati e comunque distanti da mercificazioni e vuote disquisizioni filosofiche.
Egli, il Maestro vero della Via, Verità e dunque Vita, infatti disse:
“In verità vi dico:se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli”.
E allora prendiamola così, questa Halloween, come un carnevale bambino di fine estate, occasione ghiotta per travestirsi, fare festa e rimediare anche qualche dolcetto: il giorno dopo, vedrete, ci sveglieremo esattamente uguali al giorno prima, magari con un po’ di mal di pancia per qualche caramella di troppo.
Ma si pensi infine se il mondo andasse così, se le guerre (non) andassero così, che invece di passare le frontiere e scambiarsi confetti di piombo si bussasse alla porta del vicino chiedendogli le caramelle pena qualche fastidioso ma blando scherzetto: non sarebbe forse un mondo migliore?
Suvvia evolviamoci, evolviamo la nostra Fede e raggiungiamo l’apice dell’abbandono in Cristo, che significa anche lasciare che i bambini giochino e si divertano, perché era Cristo Stesso che lo diceva e, se lo diceva Lui, il maligno potrà sbuffare e soffiare quanto vuole: la sua infedele battaglia è persa.
Noi adulti, se proprio vogliamo disquisire in consapevolezza degli eventuali attriti tra la dottrina Cristiana e queste festività (effetto collaterale della globalizzazione), prima facciamoci un esame di coscienza ed esaminiamo la nostra propensione al puro e al vero, la nostra azione in verità e giustizia.
Guerre, carestie, soprusi, tentennamenti umanitari, politiche sociali che uccidono il povero ed elevano sempre di più il ricco, queste sono – checché dir se ne voglia – le vere fucine ove il maligno fa proselitismo o in ogni caso sguazza, e non una notte (anzi tardo pomeriggio) dove bambini girano mascherati in cerca di qualche dolce.
Riflettendo (come una consapevolezza Cristiana imporrebbe) per semplice deduzione logica si giungerebbe alla conclusione di come l’innominabile abbia molte più probabilità di fare adepti (in ogni caso adulti) tutti i restanti giorni dell’anno piuttosto che nella sola notte di oggi.
Infatti tanto i praticanti l’arte forense che i cultori dell’approfondimento anche sociologico delle forme contrattuali o anche solo gli adulti con una normale percezione del reale sapranno bene che uno degli elementi essenziali di un accordo – e vendere o anche solo promettere l’anima non dovrebbe essere differente – è la volontà: come si possa, dunque, rilevare in una attività ludica (per di più minorile) o meglio addebitare ad essa una qualche forma di volontà di adesione al maligno resta dubbio esistenziale, ma de facto totale contrapposizione alla finalità infantile universale che infine si raccoglie nella amicizia o in ogni caso nella semplice gioia di vivere dei bimbi che noi adulti, a volte un po’ invidiandoli, a volte anche inconsapevolmente tentiamo di soffocare.
Abbiamo dunque voluto utilizzare una immagine festosa del Redentore per dare simbolicamente “l’ok” ai festeggiamenti odierni dei più piccoli e, se di consapevole contorno a questi, perché no, anche di noi adulti.
Roberto Loporcaro