Filastrocca vola e va
dal bambino rimasto in città.
Chi va al mare ha vita serena
e fa i castelli con la rena,
chi va ai monti fa le scalate
e prende la doccia alle cascate …
E chi quattrini non ne ha?
Solo, solo resta in Città:
si sdrai al sole sul marciapiede,
se non c’e un vigile che lo vede,
e i suoi battelli sottomarini
fanno vela ia tombini.
Quando divento presidente
faccio un decreto per tutta la gente:
“Ordinanza numero uno:
in città non resta nessuno;
Ordinanza che viene poi,
tutti al mare, paghiamo noi,
inoltre le Alpi e gli Appennini
sono donati a tutti i bambini
Chi non rispetta il decretato
va in Prigione difilato “.
Gianni Rodari, Ferragosto
BARI – No, nemmeno il caldo fermerà i preparativi per il Ferragosto, diventato ormai il Natale pagano.
Come ogni festività che si rispetti non può mancare il momento del pasto serale: sempre meno brunch e sempre più cenone .
Dai bistrot milanesi alle rimpatriate ‘ngann a mare il passo è breve, soprattutto se si tratta di cibo.
Proprio per la spiccata comicità, abbiamo voluto raccontarvi il Ferragosto barese, leggenda metropolitana dal 1700, attraverso titoli di famosi programmi televisivi:
- ‘Ma come cucini?’ – Racconto mitico o no, il barese prende sempre sul serio l’organizzazione di ricorrenze e sagre anche a costo del prezioso tempo sottratto all’abbrustolitura sotto il sole. Un’ondata di gente si riversa nei supermercati in cerca di idee e consigli per il grande evento, spesso intasando le miriadi di gruppi WhatsApp creati per l’occasione.
- ‘Reazione a catena’ – Dopo un’attenta selezione di prodotti, si procede con i preparativi culinari e logistici: entrano in campo le nonne, muse indiscusse del cenone, solitamente vestite con lunghi abiti fiorati sporchi di sugo. Inutile dire che senza di loro Bari non sarebbe la stessa.
- ‘Ciack si gira’ – Vino, mozzarelline, gnumridd, panzerotti, cozze pelose, u pulp, angurie sono già in tavola, non resta che mangiare…nel frattempo però qualcuno controlli la salsiccia che è sulla braceaccesa.
- ‘Io canto’ – Il vino si sa, dà alla testa e trasforma i baresi satolli in promettenti cantanti neomelodici. Il repertorio? Azzurro, Despacito, O’ Sole mio…
- ‘Buonanotte ai sognatori’ – 2.00 a.m. : tutto tace, tranne gli stomaci brontolanti e il placido russare di nonni e zii, poetico epilogo dell’allegra mangiata.
- ‘Uno mattina’ – E’ ora di tornare a casa e raccogliere le numerose vettovaglie sparse per la spiaggia, ma in fretta: ci aspetta un’altra giornata di mare ( con contorno di pasta al forno!).