MOLFETTA (BARI) – Sono le 6.30 di venerdì 2 giugno, quando i Carabinieri, allertati da una chiamata anonima al 112 che segnalava la presenza sospetta di un giovane fermo sui binari, giungono sul posto.
Il 17enne, di cui non è stata svelata l’identità, si trovava effettivamente come descritto dall’anonimo segnalatore, e non aveva intenzione di arrendersi ai ripetuti richiami delle forze dell’ordine che solo alla fine sono riuscite ad allontanarlo, prendendolo in braccio.
Senza che gli fosse chiesto alcunché, è stato lo stesso giovane a specificare che non si trattava di ‘Blue Whale’, ”gioco” che ha portato altri giovani al suicidio, nonostante riportasse evidenti segni di autolesionismo su varie parti del corpo.
Il fenomeno virale è ancora sotto inchiesta e per i Carabinieri di Molfetta le parole del giovane, a cui sono stati sequestrati gli apparecchi elettronici, suonano come sottile confessione.
La procura indaga sul caso e sul minorenne, accompagnato presso il Policlinico di Bari per ulteriori accertamenti.
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