Oggi e domani, l’associazione antimafie “Rita Atria” celebra 21 anni di attività ospitando a Bari – dove il gruppo locale è attivo da circa due anni – importanti nomi che hanno segnato la storia dell’antimafia sociale e istituzionale. Attraverso un ciclo di eventi e dibattiti, aperti al pubblico, l’associazione coinvolgerà cittadinanza e scuole cittadine. “Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe” è la frase simbolo della voglia di riscatto contro le mafie in seguito alle stragi del 1992, in cui morirono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Due anni dopo, prese il via l’avventura dell’associazione Rita Atria, grazie alla tenacia di due studentesse, Nadia Furnari e Santina Latella: due donne che hanno fatto conoscere all’Italia la tragica storia di un’altra donna, un ragazza come loro, testimone di giustizia, Rita Atria, che si tolse la vita pochi giorni dopo l’uccisione di Borsellino, a cui aveva raccontato le dinamiche mafiose apprese in famiglia, permettendo così l’arresto di diversi esponenti delle cosche siciliane e le indagini su politici collusi. Ricco di spunti il programma che affronterà diversi temi, tra cui il femminicidio, il ruolo delle donne nel contesto mafioso e dei testimoni di giustizia, i diritti LGBTQI, Muos, i rapporti tra Mafia e Stato e le proteste dell’anno delle stragi, con ospiti importanti. Domani, sabato 18 aprile, alle ore 17.30, presso l’oratorio della chiesa del Redentore, l’assessore allo Sport Pietro Petruzzelli interverrà alla sessione pomeridiana dal titolo “Mafia e Stato: cosa è cambiato dalle stragi del ‘92”, che sarà condotta dal sostituto procuratore presso la Direzione nazionale antimafia Franca Imbergamo.