Alvise Cagnazzo, giornalista e scrittore a soli ventisei anni, nasce l’11 Maggio e – mi ricorda – essere lo stesso giorno in cui è nato Dalì. Conduce Tempi Supplementari, programma in onda su Telebari.
Editor Moby Dick. Ha già scritto 6 libri. Vincitore premio Odg Giornalista di Puglia a 22 anni.
na fragorosa risate, ordina un caffè macchiato e da il via alla sua trasmissione.
Esplosivo, colto, inarrestabile, Alvise si presenta chiedendomi se il mocassino si intonasse alla giacca, scoppia in u
– Alvise, il tuo primo incontro con la telecamera?
E’ la classica domanda per chi sta iniziando ad invecchiare. Fu per la presentazione del mio primo libro. Avevo diciannove anni. Ma non mi piace molto ricordare il passato. Prendo in considerazione, sempre, l’insegnamento del mio primo vero direttore, Polito, al “Riformista”, giornale per il quale scrivevo di cultura per lo piu’ a mezzo di interviste. “Alvise, l’articolo piu’ bello e’ quello che scriverai domani”. Ancora oggi gli sono grato. E’ stato anche gradito ospite nel mio programma.
– Racconta a chi non ti conosce cosa tratta la tua trasmissione Tempi Supplementari.
E’ un contenitore generalista che tratta temi di attualita’, politica, sport, cinema e tv. Senza dimenticare la musica. Il programma ha una fisionomia precisa, mi somiglia molto. Io avevo bisnonni sarti. E di questo sono orgoglioso. Mi sento un sarto. E da autore ho cucito il programma su di me. L’ospite migliore? Difficile dirlo. Ma per Villaggio ho un debole. E lui e’ sempre straordinario con me.
– E’ difficile affermarsi, secondo te, nel nostro Paese?
E’ impossibile. Ma bisogna essere un po’ come quei tori che finiscono nelle arene. Sanno di andare a morire. Eppure combattono. Eppure non si arrendono. Questa e’ la mia filosofia di vita. Per quanto mi riguarda non voglio rimproverarmi nulla. Se una sera devo scrivere, lo faccio. Di andare in giro a divertirmi nella solitudine di altri, proprio non mi va. Per me scrivere e’ come fare l’amore. E’ un bene, salutare. Se devo preparare la scaletta, lo faccio. Anche tutta la notte. Sono un meticoloso. Perche’ voglio sempre dare il massimo.
– Parlaci del tuo ultimo romanzo…Dov’è in vendita, oltre che in Italia?
Non e’ un romanzo. E’ un saggio filosofico che diverra’ spettacolo teatrale in autunno. Si chiama INTERVISTA SURREALE A DIO – Gagliano editore – e’ un saggio filosofico di 58 pag – tascabile – a soli sei euro. Di soldi non parlo mai, ma garantisco che la scelta di ribassare il prezzo e’ tutta mia. Le vendite premiano la scelta. L’idea e’ pretenziosa. Discutere di temi esistenziali. A corredi di una intervista a Dio. Surreale. E che definirei vera.
– Destra o sinistra? I giornalisti sanno sempre barcamenarsi bene riguardo questo argomento…
Io dico che chi lavora almeno un giorno nella sua vita, chi ha fatto studi accompagnando le riflessioni di Heghel, Marx e Sennet o vedendo film di Allen, Monicelli e Moretti non puo’ essere etichettato come di destra. Io non ho pero’ partito, sono un idealista ideologico. Sono oltre la persona che fa politica. Per me Volonte’ ha dato alla sinistra molto piu’ di Veltorni, D’Alema e Bersani.
– Twitter o Facebook?
Uso fb come veicolo promozionale dei miei progetti. Twitter per cazzeggio e satira. Sono fondamentali nella comunicazione per chi ha qualcosa da vendere, da offrire. Ma li ritengo, per il resto, lo specchio di una societa’ che non si guarda piu’ in faccia. Ho un giudizio di merito negativo.
Grazie e …a presto!!!
Francesca Fusaro
Inviato da iPhone