Volevano ottenere condizioni di vita migliori, ed hanno invece intascato guai giudiziari: 45 immigrati che l’ estate scorsa erano stati portati al Cara (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) di Bari Palese in attesa del visto per restare in Italia, sono accusati nel processo in cui la società ferrotramviaria si è costituita parte civile. Il primo agosto 2011, infatti, giovani nordafricani e asiatici bloccarono la statale 16 e la ferrovia, rivoltandosi contro le condizioni in cui erano costretti a vivere. Foto e video ripresi con cellulari e fotocamere hanno permesso l’ identificazione dei ribelli. Insomma, si va per cercare la libertà di pensiero (la primavera araba è stata, tra l’ altro, uno schiaffo in faccia alla tirannia) e si rischia di perdere quella personale! Indubbiamente non è semplice gestire enormi flussi clandestini, ma la dignità di una persona deve restare intatta, clandestina o meno. E date le condizioni documentate del Centro Accoglienza ( accoglienza, ma poi mica tanto?) questa vicenda è l’ ulteriore beffa per chi crede ancora nel “Belpaese”.
Claudia Morelli