Silvio Berlusconi, come già accaduto a Callisto Tanzi, a seguito della condanna a 4 anni di reclusione, dovrebbe perdere il titolo di Cavaliere della Repubblica.
Inoltre, a causa della legge Severino, il cosiddetto provvedimento anticorruzione approvato nella scorsa legislatura, i condannati con più di due anni per frode fiscale non sono compatibili con il ruolo di parlamentare. Questo dispositivo dovrebbe sancire quindi l’incompatibilità di Silvio Berlusconi con la sua carica parlamentare di Senatore.
Lo conferma il presidente della Giunta per le immunità del Senato Dario Stefano: “Dopo avere ricevuto la notifica della sentenza, la Giunta si riunirà per decidere in merito alla decadenza del mandato al leader del Pdl, quindi sarà convocata l’Aula del Senato dove la votazione potrebbe avvenire a voto segreto, se ne facessero richiesta almeno 20 senatori”. C’è da capire a questo punto se il Senato ha intenzione di destituire il leader del Pdl condannato in via definitiva per reati di frode fiscale.
I tempi tecnici per giungere al pronunciamento definitivo da parte del Senato dovrebbero essere di 30 giorni a partire dalla notifica della Cassazione.
Per quanto riguarda la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, i tempi non dovrebbero essere lunghi perché nella ridefinizione della stessa, da parte della Corte d’Appello di Milano, non c’è prescrizione e quindi basterà solo la sua rimodulazione finale. La massima pena prevista in questi casi può raggiungere, lo ricordiamo, i tre anni di allontanamento dai pubblici uffici.
Ad ogni buon conto Berlusconi, alle prossime elezioni non potrà essere candidato, come sancito dall’art.1 del Decreto L.vo del 31 dicembre 2012, a firma di Mario Monti: “Non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di deputato e di senatore coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni”.
Berlusconi, quindi, non potrà candidarsi e neanche guidare una lista alle prossime elezioni, indipendentemente dalla temutissima interdizione dai pubblici uffici.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it