BARI – Alla regolare visita del capoluogo pugliese da parte del ministro degli interni, Matteo Salvini, è stata contrapposta “l’accoglienza” della città, o meglio di una porzione della stessa.
Sebbene contornato dalla Digos ed ogni forma di forze dell’ordine, si è tenuto un corteo nel cuore del quartiere Libertà in segno di protesta contro proprio le politiche salviniane. Divenuto ormai opinion leader della destra sovranista, razzista, xenofoba ed antieuropeista; Salvini si è conquistato l’inimicizia dei centri sociali e le schiere più intransigenti di Bari che hanno cantanto cori con “Bari non si Lega”.
A coronare la vicenda vi è anche un triste episodio di irruzione di un pubblico ufficiale, senza un mandato di perquisizione, all’interno dell’abitazione di una delle donne militanti organizzatrici del corteo. Solo un intervento dei compagni e di conseguenza le sollecitazioni all’ispettore hanno neutralizzato l’azione spropositata della pattuglia.