Un’iniziativa per offrire agli appassionati un modo di esprimersi liberamente. Si tratta dell’iniziativa Cap (City Art Project) 70100, ovvero un albo dei writer e degli street artist a cui verrà assegnato un muro su cui dipingere. Il sindaco, Emiliano, ha consegnato personalmente i documenti di concessione dei muri ai cosiddetti «artisti della bomboletta». Sono stati individuati, insieme all’associazione culturale V Roots, 26 muri in stato di degrado (muri di cinta, di strade e di sostegno, ponti, sottoponti, sottopassi) che il Comune potrà riqualificare a costo zero, poiché le bombolette sono a carico dei writer. Per un anno ogni artista gestirà e sarà responsabile di un proprio muro. Unico limite alla libertà dei writer sarà che non potranno usare espressioni di carattere xenofobo e di tipo discriminatorio. Sono esclusi da questo tipo di iniziativa i muri del centro storico e tutti quelli sottoposti a vincolo ambientale e architettonico. Anche enti di diritto pubblico o privato e cittadini possono mettere a disposizione i loro spazi, presentando alla ripartizione culture una autorizzazione. Su ogni bene comunale e non, incluso nell’elenco degli spazi destinati ai graffiti, verrà applicata una apposita targa metallica che ne certificherà la destinazione. È stato anche creato un sito internet (www.cap70100.it) attraverso il quale si potrà monitorare il progetto (albo, elenco muri, documenti, delibere, foto dei graffiti, mappa cittadina dei graffiti e degli spazi a disposizione, possibilità di contattare on line gli iscritti e i responsabili del progetto di fare richiesta di iscrizione, segnalazione o proposta di un muro ecc). “Bari è la prima città italiana – si sottolinea in una nota del Comune – a dotarsi di un albo dei writers e degli artisti di strada. Cap 70100 è un progetto ambizioso che mira a restituire a Bari una storia artistica che le è propria e, nonostante ciò, assai poco conosciuta. Ci auguriamo che, col tempo, la nostra città diventi un polo di attrazione per i protagonisti dell’attuale panorama artistico urbano internazionale, con tutto l’arricchimento (culturale, mediatico, turistico) che potrà derivarne”. La speranza diffusa nel dare avvio a questa iniziativa, è quella che Bari possa diventare una città dove possa attecchire la diffusione della cultura urbana.
Andrea Alessandrino