Da molti anni sostengo che ci sia in atto un obiettivo di qualche nota multinazionale di mettere le mani sul nostro grande Acquedotto Pugliese, e che l’acqua pubblica sia solo una messa in scena delle solite associazioni schierate per creare l’alibi a favore di chi poi nel teatro della politica reciterà il suo dolore (ovviamente, finzione scenica). Abbiamo già precedenti in Italia nella aquisizione di alcuni marchi di acque minerali da parte di multinazionali straniere, ed è stato il primo passo verso una certa partecipazione azionaria che potrebbe essere diventare realtà in quanto si ravvisa già la necessità di mettere mano a tutta la rete di rifornimento e di distribuzione di AQP che significherà investimenti di grossa portata che la Regione Puglia non potrà affrontare da sola. Auguriamoci di non essere mai in futuro attori impotenti di uno scempio premeditato con il supporto di chi vuole e di chi finge di non volere nel classico gioco delle parti e sicuramente nell’esclusivo interesse veniale personale. L’Acquedotto Pugliese fu realizzato nei primi anni del secolo scorso e si estende per circa cinquecento chilometri quasi tutti sotto terra. E’ un’opera ciclopica che parte dall’Irpinia e termina a S. Maria di Leuca. Attualmente, un pò per la vetustà degli impianti, ma anche a causa del terremoto che colpì anni addietro la Campania e la Basilicata un buon 30% di acqua si perde e quindi tutto l’acquedotto avrebbe bisogno di interventi di risanamento della rete. L’acqua è un bisogno ed un bene primario che non potrebbe essere affidato nelle mani dei privati, ed i soldi necessari per gli interventi manutentivi potrebbero essere recuperati con una migliore promozione della nostra acqua che è la migliore minerale che esce dai nostri rubinetti. L’AQP deve promuovere una migliore e capillare campagna promozionale, meno timida del solito, per vantare la qualità della nostra acqua, che potrebbe essere anche imbottigliata alla fonte e venduta nei centri commerciali con la garanzia assoluta della ottima qualità e dell’assenza totale di rischi per la salute.
Lucio Marengo- laltraverita@libero.it