“Quello che è accaduto ieri sera per le strade di Bari è un fatto gravissimo, per le modalità con cui l’agguato si è consumato, per il fatto che la vittima è un esponente di spicco del clan Capriati e per le conseguenze che questo può generare – dichiara il sindaco di Bari, Antonio Decaro -. Per questo, sin dalle prime ore di questa mattina, sono in contatto con il Prefetto e il Questore per chiedere la massima attenzione da parte di tutti. La città non può vivere nel terrore dell’attesa di un regolamento di conti tra clan. È importante agire subito per bloccare qualsiasi potenziale recrudescenza. Ringrazio il Prefetto che a stretto giro ha convocato per giovedì il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica”.
L’agguato è avvenuto in una strada buia del quartiere Torre a Mare del capoluogo, in via Bari: da quanto ricostruito fino a questo momento uno o più uomini, arrivati a bordo di un’auto o in sella a uno scooter di grossa cilindrata, si sarebbero accostati al veicolo di Capriati e avrebbero esploso quattro proiettili, di cui 3 alla testa, per poi fuggire via.
Per il delitto Fazio, Lello Capriati fu arrestato quattro anni dopo il delitto ed è stato scarcerato 18 mesi fa, festeggiato dai parenti, con un video pubblicato su TikTok tra i fuochi d’artificio nella città vecchia. La presenza di Lello in quei vicoli potrebbe aver smosso qualcosa, soprattutto dopo l’operazione “Codice interno” di febbraio scorso, che ha portato a ben 137 misure cautelari a carico soprattutto del gruppo Parisi-Palermiti. Con quest’ultimo clan i Capriati hanno trascorso un lungo periodo di “fratellanza”.