ITALIA – ”Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo…” ricordiamo così l’attore romano, Alberto Sordi, nel film Un americano a Roma che, col suo sorriso sornione e vagamente beffardo, conquistò l’Italia degli anni Sessanta diventandone icona indiscussa.
Proprio ad Alberto Sordi è da attribuire l’immagine dell’italiano medio vigliacco, pauroso, poco edificante, ma tragicamente reale che tutto il mondo continua a ricordare.
Nato a Trastevere il 15 giugno del 1920, l’Albertone nazionale muove i primi passi sullo scenario locale, ma senza grande successo. Ancora 17enne, ottiene il ruolo di comparsa nel film Scipione l’Africano di Carmine Gallone, ma solo dieci anni più tardi, negli anni Cinquanta, salirà alle luci della ribalta ottenendo un importante ruolo da protagonista nel film del regista Federico Fellini Lo sceicco bianco.
Di qui, una lunga carriera fatta di semplicità e allegria, che ha reso l’attore e l’Italia famosi in tutto il mondo. Negli anni Ottanta, gli furono consegnati molti riconoscimenti internazionali che culminano al Carnegie Hall Cinema di New York dove, nel novembre del 1985, si svolge la rassegna ‘Alberto Sordi – Maestro of Italian Comedy’.
Ma la lista dei premi prestigiosi è ancora lunga: tre Nastri d’Argento, sette David di Donatello, due Grolle d’Oro, un Golden Globe, un Orso d’Oro a Berlino e un Leone d’Oro a Venezia per celebrare la sua carriera.
Nonostante i tabloid avessero spesso tentato di invadere la sua privacy, l’artista non ha mai parlato apertamente della sua vita privata; sappiamo però che il suo grande amore è sempre stato il cinema.
Dopo anni di lotta contro una grave malattia, il 25 febbraio 2003, Alberto si spegne a Roma dove tutto era cominciato. Con lui tramonta l’era dei cambiamenti sociali(Tangentopoli e gli anni di piombo), a lungo interpretata con lucidità e ironica irriverenza, e dell0 status symbol dell’ italiano medio che tanto aveva fatto innamorare il mondo.