Può capitare ad ognuno di noi di aver a che fare con la giustizia. Ed accade che non capisci il perché dei ritardi cronici per le sentenze. Due anni fa il sottoscritto si accorge che da un giorno all’altro i vicini di casa hanno chiuso con due cancelli la strada che gli permette l’accesso a casa sua. L’altro ingresso è sul lungomare di S.Spirito ma l’accesso è piccolo per il passaggio di una barella avendo una moglie malata. Insomma gli atti notarili sono chiari: i cancelli mi hanno impedito di accedere alla mia proprietà . Ci sono gli estremi perché la procedura abbia i canoni dell’urgenza. Udienze che vanno avanti , l’ultima il 29 aprile e il giudice non si è ancora espresso. Anzi voci lo danno promosso alla Corte di Cassazione.
Nessun merito, anzi torti non puniti, tempi illimitati per procedure di urgenza. E le promozioni sono automatiche. Il giudice indolente non viene punito, anzi viene giudicato e valutato da un organismo da lui eletto. Il Consiglio Superiore della Magistratura fatto da correnti politiche premia il giudice che non ha nessuno in realtà sopra di lui.
Berlusconi sarà la vittima sacrificale agli occhi anche di chi non simpatizza per lui e in questo caso i tempi sono dettati dalla legge e rispettati. E per me povero mortale, chi mi permetterà di riprendere possesso di ciò che mi è stato tolto in solo giorno con un atto di evidente prepotenza? Testimonino coloro che ogni giorno sono vessati da una giustizia dove chi giudica, tranne poche eccezioni, è ben pagato , gode di lunghe ferie e non brilla per impegno lavorativo.
Del resto questa situazione rimarrà tale perché fa comodo ai più, ai politici che ipocritamente li difendono, fatta eccezione per il PDL, perché loro, i togati godono di poteri illimitati e se motivati da ragioni politiche raggiungono il loro scopo. Attualmente è Berlusconi, poi sarà la volta di quelli che li hanno appoggiati. Si trova un pretesto qualunque per indagare e condannare. Forse chi ha creduto di usare la giustizia ora come una clava per eliminare l’avversario, capirà cosa significhi nel futuro concedere ai giudici un potere illimitato, incontrastato che, non vorremmo che si sostituisca a quello democratico, liberamente scelto dai cittadini.
Leonardo Damiani