Roma, 7 feb. – (Adnkronos) – Nelle canzoni di Sanremo amore non fa più tanto rima con cuore quanto con dolore. Ma scorrendo i testi – pubblicati oggi in anteprima come da tradizione da ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ – si scopre anche un ricco filone ‘social’.
C’è il dolore cantato da Pierdavide Carone e Lucio Dalla di un amore senza speranza fra un giovane e una prostituta in ‘Nanì’, dove non manca “un camionista da accontentare” per “venti euro di verginità”, l’utopia amorosa di ‘per sempre’ di Nina Zilli (“Le parole tue/mi hanno fatto male ma tanto vale che/ stavolta sia per sempre/ perché l’orgoglio in amore è un limite/che sazia solo per un istante e pi torna la fame…”) e c’è l’amore tormentato di ‘Sei tu’ dei Matia Bazar (“Hai cercato…/E tutto sommato…/Sei riuscito…/Chi dei due ha sbagliato?/E di noi…/ Che cosa restera’?/Sei geniale…/Nel fare del male…”).
Noemi canta invece l’incomunicabilità in ‘Sono solo parole’, su un testo di Fabrizio Moro. Mentre la canzone di Francesco Renga ‘La tua bellezza’ sembra quasi una dedica all’amore ritrovato per la compagna Ambra (“Stanno rotolando amore/queste stagioni/come sassi in un torrente7come fanno i nostri sogni/se la tua bellezza e’/furiosa e nobile/e qualcosa che somiglia alla parte migliore di me…”).
E ancora c’è il dialogo passionale tra i due amanti di ‘Respirare’ che vedrà in gara l’inedita coppia Gigi D’Alessio-Loredana Berté: “Fermati un momento/dimmelo chi sei/unica guerrira/non ridi mai/prova un po’ ad amare/ed amati di più”, canta lui. “Io non voglio amare/solo libertà/sono chiusa a chiave/e ci resterò”, risponde lei.
Sentimenti e senso della vita anche nel brano della figlia d’arte Irene Fornaciari che porta al festival ‘Grande Mistero’ (“di cose ne ho perse ma monete d sole io ne ho messe in tasca…”).
Non manca però l’amore romantico come quello cantanto da Chiara Civello in ‘Al posto del mondo’ (“soltanto i tuoi baci per vivere un po’”, “un’emozione che aspetta soltanto i tuoi baci per crescere un po’”).
Così come non mancano i testi più social come ‘Ci vediamo a casa’ di Dolcenera, tutto sul disagio giovanile, sulla precarietà che rende anche un monolocale un sogno inarrivabile per molti.
Ma ancora più duro è il testo che porterà sul palco dell’Ariston Emma Marrone (che lo ha scritto con Kekko dei Modà) in ‘Non è l’inferno’, vero brano di denuncia: “Se tu che hai coscienza guidi il e credi nel paese/dimmi cosa devo fare per pagarmi da mangiare/per pagarmi dove stare…”, canta Emma.
Si interroga sulla spiritualità invece Eugenio Finardi con l’esplicito ‘E tu lo chiami Dio’ mentre i Marlene Kuntz scrivono la loro ‘Canzone per un figlio’.