Non bastavano i problemi dell’Ilva di Taranto di questi giorni, con gli scioperi dovuti alla decisione di chiudere gli impianti e di mandare a casa 5.000 operai. Adesso anche il maltempo sta facendo la sua parte, rendendo più grave la situazione, durante la protesta degli operai. Una tromba d’aria si è abbattuta questa mattina, a Taranto, colpendo anche l’Ilva, poco dopo le 10.
Un fulmine ha causato un black out totale e dei crolli in mare di diversi quintali di cemento. E’ stata colpita dalla tromba d’aria anche una torre alta 80 metri e ci sono stati anche dei feriti, almeno una ventina. Dopo il maltempo al Nord, ed al centro-Italia, le condizioni meteo avverse si sono spostate al Sud. L’area dello stabilimento è stata evacuata, anche perché dall’impianto si è alzata una nube nera. Sul luogo, in questo momento, si trovano vigili del fuoco, carabinieri, polizia e alcune ambulanze. A Taranto sta lavorando anche la squadra “nucleare, batteriologica, chimica e radiologica” dei vigili del fuoco, partita da Brindisi. Ci sarebbe anche un disperso. Si tratta di un operaio che lavorava con una gru per caricare i materiali provenienti dalle navi. La gru sarebbe finita in mare a causa di un crollo e adesso sono in corso le ricerche dell’uomo da parte dei sommozzatori.
Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, intanto, invita la cittadinanza a restare al coperto e a prendere tutte le precauzioni del caso almeno sino alle 14.15-15.00 a causa del possibile rischio di arrivo della tromba d’aria che ha interessato l’area di Taranto.
La Capitaneria di porto di Bari ha già informato i naviganti dello stato di allerta. Per quanto riguarda la cittadinanza barese, le pattuglie della polizia municipale stanno girando per le strade del centro e della periferia e avvertono la popolazione con un megafono: “Tromba d’aria in arrivo, restate al coperto”. L’intero organico della polizia municipale di Bari è coinvolto nell’operazione di messa in sicurezza. La petrurbazione dovrebbe essere la stessa che questa mattina si è abbattuta su Taranto, seminando allarme e devastazione.
Chiara De Gennaro