Questa volta, ed è per la prima volta nella mia vita non voterò a destra per tutto quello che sta avvenendo nella nostra città di Bari nell’ambito di movimenti che sostengono comunque di non essere di sinistra.Credo di averlo già scritto in passato recente, ma ho sempre sperato che le situazioni potessero chiarirsi e capire finalmente cosa questi nuovi geni della politica hanno intenzione di fare, e se sono veramente convinti che siamo un popolo di imbecilli pronti a vendersi per un buono spesa di quindici euro. Grazie a Fitto, a Cassano ed agli altri maghi della politica di condominio che si pratica a Bari il le strategie in atto sarebbero le seguenti ed hanno avuto origine per la negligenza di non sapere individuare con notevole anticipo un personaggio che potesse svolgere il ruolo di sindaco di Bari. Sopravvenuta la scissione nel PDL e nato il NcD, il neo Senatore Massimo Cassano e neo Sottosegretario, ritenendo di essere diventato il potere assoluto, ha cominciato ad esigere che anche nel centro destra si svolgessero le primarie per la nomina del candidato sindaco. Un lungo tira e molla con Raffaele Fitto e poi alla fine Cassano sembra avere ceduto e ad accettare la candidatura dell’Ing. Di Paola. I fatti da noi anticipati con largo anticipo si sono rivelati una maniera come un’altra per prendere tempo. E’ nostra convinzione che non dispiacerebbe a Massimo Cassano la vittoria di Decaro, il che metterebbe in definitiva cattiva luce Fitto agli occhi di Berlusconi e Cassano non avrebbe più avversari in sede locale. C’è poi il ruolo del leader di Realtà Italia che per poco non ha soffiato la candidatura di sinistra a Decaro, e che non riusciamo a comprendere da che parte stia e quanti voti “convinti” sarebbe capace di spostare da sinistra a destra. Mi auguro che abbiate compreso qualcosa, ma la cosa più grave è che noi rischiamo di essere amministrati da improvvisatori della politica che sono convinti di essere bravi, anzi bravissimi e che, come diceva il buon Macchiavelli: il fine giustifica i mezzi, e questi, pare non manchino proprio.
Lucio Marengo