Ancora una tegola sui poveri e tartassati cittadini italiani. Arriva la Tari, la tassa sui rifiuti che graverà sulle imprese per un 290% in più rispetto alla precedente imposta. A lanciare l’allarme è la Confcommercio che per alcune attività commerciali prevede una tassazione ancora più salata: si va dal 300% per un bar al 480% in più per un ristorante. Al top della classifica delle attività commerciali più vessate ci sono le rivendite di ortofrutta (+650%) e le discoteche (+680%).
Con la Tari, un ristorante o anche semplicemente una pizzeria, con una superficie media di 200mq, pagherà 4.674,98 Euro rispetto alle 802,70 della Tarsu. La batosta invece arriverà per le discoteche che per una superficie di 200mq pagheranno 4.373,91 Euro contro i 558,90 Euro pagati lo scorso anno. Ovviamente la superficie di una discoteca è ben più ampia dei 200mq dell’esempio. Invece per bar, caffè e pasticceria l’incremento si attesterà al 314%; per supermercati, macellerie e generi alimentari al 188%; per alberghi senza ristorante al 118%; per campeggi, benzinai e impianti sportivi all’89%; per edicole, farmacie e tabacchi al 77%; per negozi di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie e ferramenta al 46%.
E’ facile intuire che considerata la crisi economica dilagante che sta mortificando oltremodo le imprese, una tassa come la Tari diventa davvero insostenibile e alla lunga potrebbe influenzare negativamente l’intero sistema economico del Paese, con inevitabile ulteriore riduzione dei consumi.
Antonio Curci – curci@radiomadeintialy.it