Anche a Bari, come in altre città italiane, da Milano a Roma, si è costituito il Comitato “Art.33 per la difesa ed il rilancio della scuola pubblica”.
Il Comitato organizza un’assemblea presso l’aula consiliare del Comune di Bari, il 20 settembre 2013, alle 17.00, in forma autoconvocata e aperta al contributo di scuole, genitori, studenti, cittadine e cittadini che ritengono la scuola un bene fondamentale della società. Solo la scuola pubblica garantisce democrazia, laicità, pluralismo.
Anche a Bari l’impoverimento delle scuole pubbliche, statali e comunali, è evidente: tagli al tempo scuola, esiguità dei fondi a disposizione, riduzione di personale, peggioramento della condizione degli edifici, accorpamenti e dismissioni. A fronte di ciò, si finanziano le scuole private, con risorse statali, regionali e comunali, nonostante l’art. 33 della Costituzione lo escluda esplicitamente.
A maggior ragione, di fronte alla gravità della condizione delle scuole pubbliche, nelle quali si ricorre in modo crescente alla contribuzione economica delle famiglie, ci sembrano allarmanti e pretestuose le minacce di “serrata” dei rappresentanti delle scuole private di fronte all’eventualità che il Comune di Bari riduca il finanziamento in loro favore per fronteggiare altre emergenze scolastiche cui è chiamato a rispondere.
Il Comitato si mobiliterà affinché:
● tutte le risorse a disposizione siano destinate alle scuole pubbliche comunali e statali;
● sia garantito il pieno soddisfacimento, in termini di accoglienza e tempo scuola, della domanda sociale per il diritto alla scuola dell’infanzia pubblica e gratuita, in quanto funzione esclusiva dell’ente locale;
● siano valorizzati, arricchiti e destinati alle esigenze scolastiche e culturali dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, tutti gli spazi pubblici disponibili, in quanto presìdi insostituibili di democrazia e di legalità.
All’iniziativa del 20 settembre parteciperanno, oltre ai protagonisti delle vertenze cittadine delle scuole, il Comitato degli Insegnanti Precari, il Coordinamento Nazionale della Scuola della Costituzione, il Comitato promotore del referendum di Bologna contro i finanziamenti alle scuole private.