La Regione Puglia con riferimento alle dichiarazioni pubbliche riasciate oggi dal Presidente reggente di Confindustria Puglia comunica che a partire da oggi sono da ritenere sospesi tutti i tavoli di concertazione con l’associazione di categoria degli industriali.
Attacco di Confindustria. La risposta del Presidente Vendola
“Mi addolora che il gruppo Ilva, piuttosto che comprendere l’urgenza di dare nuovi e corposi segnali in termini di ambientalizzazione dell’impianto industriale tarantino, affidi all’attuale reggente di Confindustria Puglia, sign. Bozzetto, un attacco ingiurioso e volgare alla mia persona e alla classe politica pugliese. Non mi impressiona questa caduta di stile e anzi mi stimola a proseguire, con tutto il Consiglio regionale, sulla strada intrapresa: quella della difesa, insieme, del lavoro e dell’ambiente, dell’industria e della salute”.
Attacchi Confindustria a Regione: la replica di Stefàno
“E il virus di Grillo contagiò anche Confindustria Puglia!“ Così l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno in merito alle dichiarazioni rilasciate oggi dal presidente di Confindustria Puglia Angelo Bozzetto.
“Il presidente Bozzetto – prosegue Stefàno – recentemente “recuperato” al ruolo della rappresentanza regionale, forse colto da amarcord parla di un
periodo della Puglia che è stato già archiviato. Da tempo. Quella che commenta è una foto che ormai appartiene al passato.”
“Anche per la mia storia personale dispiace constatare che l’ atteggiamento di Confindustria Puglia continui ad essere quello, in perfetto stile
“grillino”, della mera elaborazione delle denuncie e delle rivendicazioni, e non aiuti mai invece a produrre soluzioni. Il cambiamento al quale siamo chiamati investe tutte le parti sociali, oltre alla politica che in Puglia negli ultimi anni ha già saputo contribuire a restituire protagonismo sia sulla innovazione che sulla capacità di valorizzare la storia identitaria del nostro sistema produttivo.
Mi permetto di suggerire all’amico Bozzetto, che così come già avvenuto per la politica, i prossimi anni costituiranno un test per tutte le nomenclature, non solo per la politica. Un test al quale sopravviveranno le organizzazioni che sapranno affrontare il cambiamento nella dimensione
capace di conciliare il sindacalismo di impresa con la proposta di soluzioni valide per tutti, e che impegnano tutti. Io mi auguro di poter rivedere presto una Confindustria Puglia che sceglierà di stare dalla parte di chi propone, che assumerà il ruolo, ben più impegnativo, del contributo alla proposta abbandonando la denuncia fine a se stessa.”
Attacchi Confindustria a Regione: la replica della Gentile
L’assessore al Welfare, Elena Gentile, ha diffuso la seguente dichiarazione: “Il presidente reggente di Confindustria, accecato dalla volontà di costruire una polemica tanto gratuita quanto strumentale, dimentica che proprio con riferimento al mobile imbottito di cui egli parla, la Regione Puglia, da oltre un anno, ha concluso la propria attività istruttoria relativa all’Accordo di Programma, la cui firma è bloccata dal Ministero dello Sviluppo Economico. Se poi si tratta di un atto “inefficace”, ci spieghi il reggente di Confindustria perchè una settimana fa è improvvisamente tornato a chiedere al Ministero la convocazione di quel Tavolo, peraltro a molti mesi di distanza dalle numerose lettere inviate al Ministro dal Presidente Vendola.” “Tra le imprese che la politica pugliese tutta intende distruggere, dovrebbero esservi poi le quasi duemila che hanno usufruito nei primi mesi del 2012 della Cassa Integrazione in deroga utilizzando risorse comunitarie della Regione Puglia, e grazie al lavoro quotidiano degli uffici regionali; risorse regionali che hanno consentito a tanti imprenditori, ed ai lavoratori da essi dipendenti, di affrontare la crisi economica e di lavorare faticosamente per una ripresa sempre più lontana. Imprenditori che, senza l’intervento della Regione, non avrebbero avuto diritto a nessuna forma di sostegno e senza alternative ai licenziamenti o alle chiusure. Forse però il Presidente di Confindustria non è stato informato, visto che la stragrande maggioranza di queste imprese si è rivolta direttamente alle istituzioni senza alcuna assistenza da parte della Associazione di categoria.” “Tra le imprese “distrutte” dalla politica rientrano poi le tante che hanno usufruito degli incentivi per le assunzioni di cui alla cosiddetta “Dote occupazionale” che ha consentito loro di risparmiare il 50% dei costi salariali per i lavoratori assunti, o quelle che hanno usufruito degli incentivi per la assunzione nel settore del turismo? O risulta forse al Presidente di Confindustria che alcuni di questi avvisi vedano “giacere negli uffici” le domande presentate dalle imprese pugliesi?”
Attacchi Confindustria a Regione: la replica della Barbanente
L’assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente, ha diffuso la seguente dichiarazione: “Ma dove vive il commissario di Confindustria Puglia? Nella nostra regione o altrove? Sa per caso che abbiamo accelerato i tempi di approvazione dei piani urbanistici portandoli dai molti anni a giorni? (180 perentori – per la precisione – per i piani urbanistici generali). E sa che abbiamo messo a disposizione delle imprese, dei comuni e di tutti i cittadini strumenti informativi essenziali per fornire quel quadro di certezza e trasparenza riguardo ai procedimenti autorizzativi che le imprese (sane e capaci) da sempre richiedono alla pubblica amministrazione? E come ignorare le tante leggi che prevedono semplificazioni procedurali e premialità anche volumetriche, fra le quali spicca la legge sulla rigenerazione urbana, apprezzata anche dall’Ance nazionale, che attribuisce un ruolo chiave di proposta e realizzazione agli imprenditori privati? E ha avuto notizia che la Puglia è stata la prima regione italiana a recepire la norma del decreto Tremonti finalizzata a incentivare la riqualificazione urbana mediante premialità e semplificazioni procedurali? Ha per caso letto il documento ANCE – CENSIS sul quale si fonda il “Piano per le città, trasformazione urbana e sviluppo sostenibile”, promosso dall’ANCE nel 2012, e che ricalca molto la legge della Regione Puglia sulla rigenerazione urbana del 2008? Gli sfugge il vantaggio competitivo guadagnato dalle imprese della Puglia grazie all’attività svolta in attuazione dei programmi di riqualificazione delle periferie e di rigenerazione urbana finanziati dalla regione con oltre 600 milioni di euro fra piano casa, Fesr e altri fondi ? Siamo sereni, presidente Bozzetto, perché riteniamo di aver lavorato per rafforzare e proiettare verso orizzonti di innovazione le imprese di costruzione regionale. La vera piaga sono le regole del patto di stabilità che non ci consentono spesso di onorare gli impegni assunti con le imprese nei tempi dovuti. Su questo dovrebbe impegnarsi il commissario Bozzetto, seguendo l’esempio dell’ANCE che da tempo ha individuato questo come punto critico e non certo norme ambientali che, invece, portano il nostro paese a livelli di civiltà urbana di altri paesi europei con dinamiche di sviluppo più accelerate di quelle purtroppo in atto nel nostro Paese”.
Attacchi Confindustria a Regione: la replica di Nicastro
“Abbaiare alla luna rispetto a scelte di politica ambientale che impongono prescrizioni alle industrie con stabilimenti produttivi sul nostro territorio regionale vuol dire guardare al sistema economico del paese con le lenti offuscate dello scorso secolo. Un approccio al sistema industriale che ha determinato le criticità ambientali che oggi abbiamo ereditato e che, con le scelte del Governo Regionale e con il lavoro del Consiglio, stiamo cercando di arginare”. Così l’Assessore Lorenzo Nicastro in merito alle dichiarazioni del reggente di Confindustria Puglia. “Sebbene vi siano le Autorizzazioni Ambientali, in particolari congiunture ed in presenza di rischi per la salute dei cittadini e per la salvaguardia ambientale, è necessario imporre la riduzione dei carichi emissivi dei poli industriali. Tale attività è una delle azioni prioritarie del Governo regionale non con l’obiettivo, surrettiziamente addossatoci, di mortificare il tessuto economico ma con l’aspirazione di coniugare il tema dello sviluppo e dell’occupazione con i propri compiti istituzionali. Per anni, anche soggetti industriali pubblici, hanno approcciato al territorio – prosegue Nicastro – con la logica di Bozzetto e oggi raccogliamo i frutti di intere aree da bonificare”. “La recente proposta di legge approvata alla unanimità dalla V commissione consiliare competente, rappresenta un unicum nello scenario nazionale. Ancora una volta la Regione Puglia si candida ad essere apripista nella lotta alle sostanze inquinanti. E’ già accaduto nel passato con la diossina ed il benzoapirene e nessuna industria è fuggita a gambe levate dalla Puglia. Anzi! La maturità del comparto industriale ha garantito il raggiungimento degli obiettivi imposti fino a far diventare le leggi pugliesi oggetto di studio internazionale per gli ottimi risultati conseguiti”. “Gli iter autorizzativi, cui il reggente di Confindustria fa riferimento, non sono un talismano contro le criticità. E’ evidente che la rete delle Autorità Ambientali regionali ha il compito istituzionale di vigilare e di intervenire laddove vi siano situazioni a rischio o di prevenirle alle prime avvisaglie. Devo dire – conclude Nicastro – che nel percorso, recente, di preparazione del piano di risanamento per la zona di Taranto abbiamo trovato imprenditori ben più illuminati del presidente che hanno compreso le esigenze di contenimento delle emissioni ed hanno programmato interventi per la loro riduzione. Chi pensa di tenere distinta la sostenibilità ambientale da quella economica si assume una pesantissima responsabilità sociale e storica.
Attacchi Confindustria a Regione: la replica della Godelli
L’assessore al Turismo, Silvia Godelli, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Nel corso di questi ultimi due anni la collaborazione tra la Regione e il sistema delle imprese turistiche in Puglia ha registrato uno straordinario salto di qualità, tale da determinare, a partire dal mio specifico, una vivissima sorpresanel leggere le dichiarazioni di Confindustria. Sacrificare sull’altare dell’Ilva tutte le relazioni di questi anni sarebbe uno scempio difficilmente comprensibile anche da parte degli imprenditori del settore turistico.
Nel settore di cui mi occupo ci sono esempi veramente eloquenti del valore di questo percorso, e li elenco in breve: la concertazione per la definizione dei Regolamenti per gli aiuti alle imprese turistiche, che ha prodotto un accordo di fondo e può permettere una utilizzazione più fluida, rapida ed estesa delle risorse comunitarie; il forte sostegno della Regione alla assunzione dei lavoratori stagionali nel sistema ricettivo, attraverso il Piano del Lavoro; l’avvio della procedura per la costituzione del distretto produttivo del turismo; la stretta collaborazione tra l’Agenzia regionale Pugliapromozione e gli operatori nella partecipazione alle fiere internazionali del Turismo; l’intenso impegno della Regione nel promuovere il turismo pugliese all’estero, con particolare riferimento agli interventi di comunicazione effettuati in questi mesi da Pugliapromozione in Germania, Russia, Nord Europa. E non si tratta che di esempi che richiamano un quadro generale di grandissima significatività: basti pensare che il Pil relativo al turismo è cresciuto di quasi 5 punti in Puglia tra il 2006 e il 2011! Ci auguriamo, dunque, che questa incessante e diffusa attività della Regione a sostegno del turismo e del suo sistema d’impresa non venga misconosciuta, poichè In questo momento di crisi gravissima essa rappresenta l’unica garanzia per lo sviluppo del settore, e dunque anche per la salvaguardia e lo sviluppo economico delle imprese ricettive all’interno del più complessivo sistema produttivo pugliese.
Attacchi Confindustria a Regione: la replica della Capone
La vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, ha rilasciato la seguente dichiarazione dopo l’attacco del presidente reggente di Confindustria Puglia, Bozzetto, alle politiche regionali: “Può interrompersi un rapporto proficuo di collaborazione con il sistema delle imprese che ha portato dal 2005 ad oggi la Puglia a risalire la china, portandola dall’ultimo posto in Italia per investimenti in ricerca e innovazione al quinto posto nel 2011, al primo posto nell’export sempre nel 2011, con un incremento del 17,9%, al quinto posto per incremento occupazionale, al primo posto per le energie rinnovabili?
Inoltre, negli ultimi tre anni sono 3.765 le imprese che hanno usufruito di interventi regionali, sviluppando investimenti per 1,3 miliardi di euro. Può questo proficuo rapporto interrompersi solo con un duro comunicato?” “Difficile a credersi – dice la Capone – specie se si va ad analizzare la ragione dell’attacco più duro: quello alla proposta di legge sulle emissioni industriali, approvata da tutti i gruppi consiliari all’unanimità. Una proposta che mira a tutelare la salute dei cittadini in aree dove questa è stata gravemente compromessa. Non è stata solo la Regione Puglia a prescrivere la norma di principio “chi inquina paga”, ma la Puglia ha l’obbligo di attuarla a tutela dei cittadini, del territorio e delle stesse imprese che oggi minacciano la vertenza”.