Si chiama “Nek Nomination” ed è una moda assurda che sta spopolando fra gli adolescenti di tutto il mondo. Si tratta di un “gioco” fra ragazzi, una gara a chi riesce a bere di più con l’occhio della telecamera a fare da testimone. Il video realizzato viene poi postato in uno dei tanti social networks e si procede con la nomina di un altro giovane che deve rispondere con la sua performance entro 24 ore, pena la gogna su Internet e l’obbligo di pagare da bere ai compagni.
È bene ricordare che la “Nek Nomination” non è solo una stupida gara, ma soprattutto un’esibizione pericolosa. Il fenomeno è nato in Australia e sta contagiando tutto il mondo, compreso il nostro Paese. All’estero ha già fatto diversi morti, tutti giovani, deceduti per coma etilico o per incidenti provocati dell’alcol. In Italia, ad Agrigento, un adolescente lotta fra la vita e la morte in stato di coma etilico derivante dall’assunzione di elevate quantità di alcol in tempi brevi.
Nel web spopolano i video di bravate fatte da incoscienti ragazzini che rischiano grosso solo per il gusto di esibirsi davanti alla videocamera, per dimostrare ai coetanei di essere “ganzi”. Essere nominati infatti è visto dagli adolescenti come un privilegio, un’occasione per diventare “eroe”, grazie anche a video supercliccati che contagiano in modo “virale” i giovanissimi in rete. E’ purtroppo una piaga che sta dilagando ogni giorno di più, mietendo vittime a volte inconsapevoli.
È importante non sottovalutare il fenomeno e aiutare i ragazzi a comprendere la pericolosità della gara e l’inutilità culturale del gesto. In tal senso scuola e famiglia possono fare tanto, ma ancor di più le testimonianze positive dei pari possono in modo più efficace rompere la “catena di Sant’Antonio” e restituire ai ragazzi la gioia di vivere in modo sano e costruttivo il loro tempo.
Antonio Curci