Non sono mai stato tenero nei confronti del sindaco di Bari, ma i fatti di questi giorni che hanno scosso la città mi danno purtroppo ragione e le mie previsioni che a qualcuno sembravano catastrofiche, hanno confermato i miei sospetti.
Quando si fa politica e si cresce prepotentemente sino al punto da rientrare ai vertici di una graduatoria nazionale nel gradimento da parte della pubblica opinione, nascono le gelosie, le invidie, i timori, e con questi sentimenti qualcuno può riuscire ad accelerare iniziative anche giudiziarie che fanno male perché colpiscono al cuore e delineano percorsi cosparsi di grandi difficoltà.
Sono un giustizialista ma non un colpevolista convinto perché è semplice per un qualsiasi magistrato sbattere in galera un qualsiasi individuo, nonostante la presunzione d’innocenza.
Non sto a guardare se il magistrato inquirente è parente di un politico e se l’azione di spettacolarizzazione dei provvedimenti cautelari messi in atto sia stata necessaria o meno, ma da semplice cittadino che ha lottato il malcostume per decenni sino a ricavarne la totale emarginazione, mi chiedo c’è la certezza che Emiliano in qualche modo sia coinvolto nello scandalo ed alle ipotetiche responsabilità addebitategli oppure è estraneo a ciò che i giornali hanno scritto?
Occorre prudenza, ma questo non solo di personaggi più o meno conosciuti, soprattutto occorre fornire a tutti la garanzia della certezza del diritto, che dovrebbe preservarci da azioni che non siano prodotte da fatti certi.
Confidiamo nel lavoro dei magistrati, perché abbiamo bisogno di serenità e soprattutto di veloci verità perché non si possono generare mostri da sbattere in prima pagina.
Lucio Marengo