Decisamente una bella serata quella di ieri per Bari. Le piazze del Borgo Antico sono state, infatti, giustamente occupate per ospitare “A Bari, amore mio”.
Prendendo il titolo da una battuta del film Polvere di stelle di Alberto Sordi, la manifestazione è stata concepita come un viaggio nei ricordi della nostra città. Un vero e proprio percorso tra storie e tradizioni, passando per il cinema, la musica e la letteratura che hanno riguardato il capoluogo pugliese di ieri e di oggi.
In piazza Odegitria, sovrastata dalla Cattedrale di Bari, c’è stata la proiezione del cortometraggio La sala di Alessio Giannone, alla presenza del regista e del cast.
Nato da un laboratorio di scrittura creativa tenuto nella casa circondariale di Bari, il corto ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia, ricevendo una buona accoglienza.
Alla domanda, rivolta da Giannone, su quale fosse stato l’episodio in cui si sono sentiti più costretti e impossibilitati a dire la loro opinione, i detenuti hanno risposto all’unisono: il giorno del matrimonio. Ed è proprio la festa nuziale che, nell’ottica del giovane regista, rappresenta lo specchio dell’ipocrisia della famiglia italiana. In quell’occasione si fa finta di dimenticare quali siano i veri problemi, occupandosi esclusivamente della disposizione dei tavoli e delle pietanze da servire per far bella figura con gli invitati.
Alessio Giannone scherza poi, asserendo di aver ricevuto una partecipazione di tre volumi in latino dal presidente Vendola che, desiderandosi sposare, avrebbe bisogno, appunto, di una “sala”.
Il corto è l’insieme di tante mini-situazioni particolareggiate e decisamente baresi. Abbiamo, infatti, il direttore di sala che squadra e sistema i camerieri come fossero un plotone di soldati e due signore, presumibilmente le madri degli sposi, che contano i soldi contenuti nelle buste regalo, commentando in modo non raffinato le somme poco consistenti. C’è poi chi chiede di incartare gli scampi per darli al cane, e chi, sotto i tavoli, si leva le scarpe e indossa comode pantofole pacchiane. Ma la vera guest star è lei: la spigola, accolta da uno scrosciante applauso e odorata dal padre della sposa, il quale dichiara soddisfatto: “è fresca!”.
L’evento, promosso da PugliArte e Veluvre, è proseguito con la celebrazione di Polvere di stelle, girato proprio a Bari quasi quarant’anni fa. Nel film, Alberto Sordi omaggia apertamente il Teatro Petruzzelli, inchinandosi al suo cospetto. Tra risate amare e canzoni divenute tormentoni (Ma ‘ndo Hawaii), la pellicola mostra belli scorci della città e dell’entroterra barese.
Una serata da ricordare, dunque, per Bari e i baresi. Alla prossima!
Giovanni Boccuzzi