Gli agenti delle Volanti hanno arrestato un 21enne con precedenti di polizia, responsabile dei reati di tentata rapina aggravata, lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale, guida senza patente.
L’arrestato, dopo essere entrato in una farmacia con il volto coperto, sotto la minaccia di una catena, ha intimato ai farmacisti di consegnare l’incasso.
Per impedire che il malvivente si impossessasse del denaro custodito nella cassa, i rapinati hanno provato a bloccarlo.
Ne è nata una colluttazione, dopo la quale i rapinati hanno riportato lesioni giudicate guaribili in 10 giorni.
Quando le Volanti sono giunte sul posto, dopo la segnalazione di rapina da parte di un cliente della farmacia, la colluttazione era ancora in corso.
L’uomo ha sferrato calci e pugni anche verso gli agenti e ha danneggiato arredi e suppellettili della farmacia agitando la catena.
Gli equipaggi, che avevano raggiunto la farmacia per impedire l’eventuale fuga del malvivente, sono riusciti a bloccarlo.
L’uomo, data la flagranza, è stato arrestato; inoltre all’esterno della farmacia è stato trovato e sequestrato il ciclomotore a bordo del quale era giunto sul posto, nonostante fosse privo di patente.
Il 21enne, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato portato in carcere.
Sempre ieri, a Trani, si è data esecuzione a un provvedimento cautelare emesso dal GIP presso il Tribunale di Bari, verso un 35enne di Mesagne, responsabile di ripetuti episodi di estorsione aggravata e maltrattamenti verso l’anziana madre, che era vittima da anni delle ripetute violenze del figlio, giunta ad un livello tale di esasperazione e preoccupazione che la costringeva a fuggire da casa sua. Le indagini hanno potuto appurare che l’uomo era dipendente dal gioco d’azzardo e che per questo era alla ricerca continua di danaro e che nel corso degli anni aveva sottratto alla madre ingenti somme.
Gli indizi, gravi e concordanti, hanno accertato che l’uomo occupa da anni l’abitazione della donna senza recare alcun contributo economico, dilapidando le risorse della donna e assoggettandola a continue umiliazioni, aggressioni fisiche e psicologiche, che hanno reso insopportabile la vita in comune, tanto da costringerla ad abbandonare il domicilio e rifugiarsi presso una struttura, dove ha dovuto pagare un canone di occupazione e accoglienza, per evitare contatti col figlio, nel timore di conseguenze sempre più gravi.
Per l’uomo è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere, unica idonea ad assicurare le esigenze di tutela della collettività.
Questura di Bari