L’Area metropolitana è una visione strategica dello sviluppo del territorio con una progettualità che si deve legare alle caratteristiche ambientali rispondendo alle domande diffuse delle popolazioni che aspirano legittimamente all’inserimento sistemico di standard a garanzia dei livelli qualitativi ottimali della vivibilità a dimensione umana. Le diverse Aree metropolitane della Regione, una volta soppresse i carrozzoni delle Province, devono rappresentare una rete decentrata della programmazione regionale sostenuta da adeguate risorse con i Piani Operativi Regionali sostenuti su base progettuale dai fondi UE e Statali. Una visione tutta particolare deve avere l’Area metropolitana di Bari (per legge i confini saranno quelli della Provincia soppressa) in cui è inserito il comune capoluogo. Bari come comune capoluogo deve superare la sua rappresentazione istituzionale ormai obsoleta e disorganica rispetto ad un processo di metropolitanizzazione del territorio. L’attuale struttura burocratica e politica delcomune di Bari è rapportato ad un livello istituzionale, quale la Provincia che dovrà essere soppressa, e data la sua dimensione territoriale e demografica per rispondere alle mutate esigenze dei Cittadini deve trovare il modo di decentrare i servizi e la loro gestione all’interno del territorio cittadino in pari dignità istituzionale con i comuni metropolitani con l’obiettivo, su diversi temi, di interagire al suo interno ed all’esterno con i medesimi, in particolare quelli limitrofi.
Da qui parte l’esigenza di un’attivazione territoriale di Bari ridisegnando le Aree all’interno del capoluogo nella visione dell’Area complessiva e ramificata di quella metropolitana. Nascono così i nuovi organismi decentrati cioè i Municipi al rango di veri comuni metropolitani sino a trasformarsi essi stessi in comuni metropolitani. Questo processo istituzionale nel realizzarsi deve trovare il coinvolgimento attivo dei Cittadini così come prevedono i nuovi strumenti in materia urbanistica e non solo. Il NUMERO DEI Municipi assume un’importanza notevole, fermo restando l’attribuzione contestuale delle funzioni, perché deve tenere conto di diversi indicatori tra i quali i più pregnanti la morfologia del territorio e la sua espansione sociale e storica. Il paragone con Roma, dove sono istituiti i Municipi sin dal 2001, non regge perché Roma è una Città a raggiera rispetto al centro storico e conta 2.800.000 abitanti e l’Area Metropolitana e racchisusa nella sua cintura cittadina. Bari è ben diversa perchè si sviluppa dal mare e si estende sulla costa e l’Area metropolitana occupa l’intero territorio della Provincia in fase di soppressione. Non avrebbe senso sotto questo profilo istituire Municipi con popolazioni triple rispetto ai comuni limitrofi, rappresenterebbe un processo istituzionale irregolare e incomprensibile. Le autonomie allora vanno sostenute e garantite! Riprendendo i progetti di BARICENTRALE, al di là di di valutazioni urbanistiche orientate in modo diverso se interrate o meno i binari (per me interrate e tirare a verde attrezzato le aree sopraelevate invece della collina) non poteva che essere confermato lo spostamento del centro geografico e urbanistico di Bari nell’Area della Stazione (da più tempo sostenuto dal Comitato per i Municipi a Bari) da cui dipartono a QUADRIFOGLIO le quattro Aree sub-metropolitane all’interno delle quali istituire i Municipi metropolitani che devono in numero coerente rappresentare i territori cittadini. Non penso che l’attuale apparato burocratico e politico comunale (si è assicurato in modo “metropolitano” sedi assessorili nella Rossani in vece della sede di un Municipio) possa dare la spinta necessaria a realizzare questo progetto, è necessario realizzare una rete tra i cittadini e soprattutto il Decentramento amministrativo non DEVE rappresentare una cenerentola o un fiore all’occhiello dei “vari gruppi di potere” (cont.)
Antonio Gadaleta
Comitato per i Municipi a Bari
Ex Presidente Circoscrizione Picone-Poggiofranco