Non ha mai preso la patente di guida. Ma quando si tratta di guidare gli
ascoltatori nel mondo del pianoforte, ha la classe di un pilota di Formula
1. Per tutti è «Il Ciamma», ovvero Luca Ciammarughi, pianista, conduttore
radiofonico su Radio Classica, musicologo e raffinato divulgatore
dell’universo a ottantotto tasti. Ed è il protagonista della seconda
giornata del Barletta Piano Festival, sabato 21 luglio (ore 21), a Palazzo
della Marra, con un programma che spazia dal Settecento di Rameau al
Novecento di Stravinskij: nel mezzo, musiche di Debussy (nel centenario
della scomparsa), Cras, Satie, Falla e Casella, autore – quest’ultimo – del
quale in autunno pubblicherà per Concerto Classics un cd monografico
dedicato alla musica pianistica e cameristica
Lo considerano una specie di romantico Schumann degli anni Duemila. Ma c’è
anche chi, come Giovanni Gavazzeni, lo ha paragonato al monumentale Giulio
Confalonieri per il suo ruolo di critico-musicista. Perché lui, «Il Ciamma»,
ha sempre pensato, come Oscar Wilde, che il critico debba essere artista. E
l’arista, critico. Ed è proprio dal top della critica che gli vengono
straordinari riconoscimenti. Basta leggere quanto scrive Paolo Isotta, che
nel libro «Altri canti di Marte» definisce di «altissimo livello» le
interpretazioni di Ciammarughi, perché «mettono capo a una ricerca timbrica
quale può essere concepita solo da un artista nato nel Novecento».
Il festival diretto da Pasquale Iannone ospita, dunque, un musicista
decisamente inusuale. Una sorta di outsider della tastiera, che ha
raccontato il «pianeta pianoforte» anche con diversi libri di successo, tra
cui «Da Benedetti Michelangeli alla Argerich – Trent’anni con i grandi
pianisti e «Soviet Piano. I pianisti dalla rivoluzione d’ottobre alla guerra
fredda»¸ usciti rispettivamente nel 2017 e quest’anno. Insomma, uno capace
di rappresentare il pianoforte a trecentosessanta gradi. «Il suo concerto
sarà una vera sorpresa», assicura Iannone. Ciammarughi suonerà, ma anche
racconterà il percorso sonoro lungo il quale si muoverà il concerto, a
partire dal trittico «Gavotte et Doubles-La Livri-La Dauphine» di
Jean-Philippe Rameau, compositore che verrà toccato anche con Debussy, del
quale a seguire verrà eseguito «Hommage à Rameau». Il recital proseguirà con
«Récueillement» di Jean Cras e tornerà ad esplorare la produzione di Debussy
con le «Images oubliées» prima di affrontare Erik Satie (Trois Gnossiennes)
e rendere nuovamente omaggio al compositore francese, del quale ricorre il
centenario della morte, con pagine di Manuel de Falla (Homenaje “Pour le
Tombeau de Debussy”) e Alfredo Casella (À la manière de Debussy, Berceuse
triste) e dello stesso Debussy con le musiche della raccolta «Children’s
Corner L 119a», prima di chiudere nel segno di Igor Stravinsky con «Piano
Rag Music».
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