Berlusconi è convinto che Giorgio Napolitano lo debba graziare e dichiara: “Il presidente della Repubblica non dovrebbe avere un attimo di esitazione a dare, senza che io presenti la richiesta, perché ho la dignità di non chiederla, un provvedimento che cancelli l’ignominia dell’affido ai servizi sociali”.
Per Berlusconi deve essere evidentemente una domenica amara quella che precede la settimana più delicata di tutta la sua vita politica. Il Cavaliere parla senza mezzi termini di “colpo di stato” da parte dei comunisti, i suoi nemici di sempre: “Sfidiamo apertamente questa sinistra che non ha mai rinnegato la sua storia e l’ideologia più criminale e disumana del mondo e fa dell’odio un comportamento invincibile, non pensino che noi lasceremo che questo colpo di stato si realizzi senza reazione da parte nostra”. “Una sentenza politica, incredibile, assolutamente infondata, – continua il Cavaliere – utilizzata per porre le basi per un processo di decadenza per l’omicidio politico del leader del centrodestra”.
Berlusconi promette di mostrare le prove della sua innocenza in riferimento al processo Mediaset: “Farò una conferenza stampa nei prossimi giorni dove dimostrerò con carte ineludibili come non avessi nessuna responsabilità”.
Immediata la replica di Danilo Leva, responsabile Giustizia del PD: “Berlusconi sta giocando una carta pericolosissima. In un’orgia di affermazioni dal carattere esplicitamente eversivo e provocatorio, attacca e offende impunemente le istituzioni repubblicane e i principi costituzionali. Non è accettabile una simile escalation di toni e di azioni: siamo oltre la soglia consentita e sopportabile da una democrazia”.
Maria Raspatelli