Berlusconi un leader? L’altra sera mi ha ulteriormente deluso perché ancora una volta ha parlato in prima persona dimostrando scarso rispetto per i suoi colleghi del PDL, affermando che avrebbe staccato la spina al governo Monti, nel senso che lo avrebbe sfiduciato e mandato a casa.
Sono state parole dettate da un momento di particolare tensione dopo la condanna a quattro anni di reclusione.
E’ difficile dire chi abbia ragione e se nel giudizio della sentenza abbia prevalso l’odio verso un personaggio controverso, ricchissimo, superspiato, che tutti conoscevano da prima che decidesse di entrare in politica, e che ha commesso una serie di errori a dir poco banali e comunque non consoni a chi detiene un incarico pubblico di grande prestigio.
Per praticare la politica, bisognerebbe averla praticata per molti anni; Berlusconi invece ha ingenuamente creduto che con i soldi potesse comprare il mondo, ma grande parte degli acquisti si sono riferiti a transfughi dei partiti della prima Repubblica che poco per volta lo stanno abbandonando.
Ora Berlusconi è più solo che mai e le sue minacce tradotte in pratica potrebbe causare la sfiducia al Governo Monti, e poi? Non si rende contro di avere un partito lacerato al suo interno da nani e ballerine che credono di creare partiti, di provocare scissioni, ma a beneficio di chi?
Ed ammesso che cada il governo Monti come farà a giustificare che sino ad oggi lo ha sostenuto ed oggi per ripicca, sia pure giustificata nei confronti della Magistratura, lo fa cadere provocando le elezioni anticipate e facendo soprattutto un grande regalo a chi non vuole cambiare la Legge elettorale?
Siamo stanchi di questa ambigua teatralità, caro Berlusconi e se si rivolterà con il porcellum, andremo tutti a votare, ma le schede nulle saranno tante che sarà difficile governare.
Ridimensioni quindi la sua impulsività e si liberi invece della zavorra dei ducetti di periferia che sono stati i veri nemici del suo PDL ed hanno pensato solo ai loro orticelli, abbandonando il sud e brillando per la loro latitanza.
Lucio Marengo